Nel marzo 2010 prendendo il treno da Gent a Leuven in Belgio, il mio vicino di poltrona mi chiese: “Sei cristiano?” la mia risposta fu: “No! Però sto provando a vivere come un cristiano". Dalla sua domanda abbiamo discusso della vita cristiana tutto il tempo passato in treno.
La mia risposta lo ha colpito molto ed in modo ancor più particolare quando ha saputo, durante il discorso, che ero un sacerdote cattolico. Rispondere che sono cristiano è molto facile, scrivere all’anagrafe del comune che sono cristiano cattolico è molto facile, fare il segno della croce passando davanti una chiesa è molto facile… Ma è facile vivere come cristiano?
Il cristianesimo non è un insieme di dottrine e dogmi, ma è una vita, è un cammino di vita con Colui che ci ha dato la vita – che è la Vita. Il cristianesimo non è una religione basata sulle teorie, sulle filosofie, sui principi o su un libro, come le altre religioni. Il cristianesimo è concentrato su Gesù Cristo, Dio incarnato, Dio crocifisso, Dio morto e Dio risorto per la nostra salvezza.
Per dichiarare che sono cristiano, dovrei essere un vero discepolo del mio maestro Gesù, dovrei vivere secondo le parole di Gesù, dovrei fare della mia vita uno specchio della vita di Gesù, dovrei amare fino alla fine della mia vita anche il mio nemico, dovrei aiutare lo straniero pensando al samaritano, dovrei essere disponibile giorno e notte all’esempio di Nicodemo, anche se il mio prossimo mi chiede qualcosa a mezzanotte, dovrei basare la mia vita soltanto sulla roccia, dovrei evangelizzare tutto il mondo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo… Ma io sto facendo veramente queste cose, in modo che esse annuncino che sono cristiano?
Io che sono un religioso, missionario, sacerdote, consacrato totalmente a Dio ho risposto che “non sono cristiano”, ma sto provando ad essere un cristiano. Ho sbagliato nella mia risposta o no?!
Il mio cammino quotidiano è un cammino verso la santità, verso la perfezione sulle orme del mio Signore e mio Dio Gesù Cristo. Il mio cammino è un cammino che non finisce mai, è un cammino per compiere la volontà del Padre, come Colui che ha compiuto la volontà del Padre fino alla fine; è un cammino lungo su una strada sfaldata e/o su una strada robusta.
Nel mio servizio, nella mia vita riesco a negare me stesso per seguire l’Amico mio che è sempre fedele a me? Nella mia consacrazione sono fedele a Colui a cui ho consacrato tutta la mia vita? Nel rinnovamento delle mie promesse battesimali sono sicuro di credere in Gesù e non sto forse seguendo i miei desideri?
Battezzato, cresimato, laico, consacrato, credente o non credente siamo chiamati a seguire il Cristo Redentore per continuare la sua missione redentrice nel mondo. Siamo tutti il corpo mistico di Colui che ci ha dato il Suo corpo. Siamo tutti salvati tramite il Suo sangue che è stato versato per noi. Tutti siamo chiamati a vivere la nostra alleanza con Dio Padre Figlio e Spirito Santo.
Il giorno in cui arriverò a vivere tutto ciò che Gesù mi ha chiesto: insegnamenti, comandamenti e parole… Il giorno in cui seguirò Gesù totalmente senza essere schiavo di questo mondo e di tutto ciò che gli appartiene, al cento per cento, allora potrei dire e rispondere che sono cristiano.
Tutto dipende da me, tutto è nelle mie mani, tutto parte dalla mia volontà personale e da una decisione chiara di voler essere cristiano. Quindi, essere cristiano o no dipende dall’accettazione del Vangelo e dal mettere in pratica la Parola di Dio nella mia vita oppure dal rifiutare Dio e la sua Parola.
La mia speranza e il mio sforzo è teso a cercare di arrivare a un giorno a questo traguardo: poter rispondere alla stessa domanda con la parola: SÌ.
P. Fadi Rahi, C.Ss.R.