In effetti, un po' per tutta l'America latina si è diffusa una serie di terapie basate sull'applicazione di argilla o fango. Queste fanno uso di argilla pura, ricavata da uno strato a una certa profondità nel suolo, o anche, in molti casi, a fango di tipo vulcanico, composto di cenere e acqua o di melma e sedimento di minerali nascenti, indicati specialmente nella cura di varie malattie muscolari, circolatorie e anche intestinali.
Fin dall'antichità l'umanità ha scorto nel fango un elemento primordiale della vita. Varie tradizioni indigene usano il fango, con cui spalmano il corpo per prepararlo a danze guerriere, alla caccia, o a ricevere speciali messaggi dagli Spiriti. Nella religione afro-brasiliana di tradizione yoruba, Nanà è una manifestazione divina, un orixà, presente nel fango. In base a questa credenza, l'argilla è la maceria originaria con la quale venne plasmato l'essere umano. Nanà è presente come forza divina creatrice e che accoglie i corpi nell'ora della morte. È il fango originale della vita umana e anche di ogni essere vivente. Per questo motivo, questa manifestazione divina nel fango viene invocata anche per conferire fertilità a campi e animali, per garantire un buon raccolto e come testimone di alleanze segrete.
UMILTÀ
Nella Bibbia ci sono vari racconti della creazione dell'essere umano. Secondo gli studiosi questa diversità si spiega con la compresenza di tradizioni indipendenti, sorte in comunità differenti e scritte in epoche diverse. Oggi, chi legge l'insieme delle narrazioni potrebbe pensare che a Dio sono stati necessari vari tentativi per creare l'essere umano, e il fatto che abbia ricominciato tante volte rivelerebbe la natura imperfetta della persona umana. Il Testo più antico dice: "Il Signore formò l'uomo (adam) dal fango (adamà) della terra. Soffiò nelle sue narici la vita e l'uomo divenne un essere vivente" (Genesi 2,7).
Psicologicamente, il fango rivela questa dimensione incompiuta e misteriosa del più profondo di ognuno di noi. Sembra fragile e inconsistente, senza forma, ma contiene una immensa energia vitale. Socialmente, dire di qualcuno che è di polvere o di fango è considerarlo un essere vile o spregevole. Ma la Bibbia dice che ogni essere umano è polvere, e in polvere tornerà.
Nella storia della spiritualità, la virtù del realismo spirituale e dell'accettazione della propria verità più profonda è stata designata come "umiltà", termine che, etimologicamente, viene dall'humus della terra. Essere umile vuol dire assumere il proprio humus, o fango, della vita - non essere umiliato. È non nascondere l'humus dal quale si è stati plasmati e, a partire da lì, crescere. In ogni cammino spirituale l'umiltà è strumento importante dell'incontro intimo con Dio.
Per i contadini e per gli indios, dire che l'essere umano viene dal fango fatto con polvere d'argilla rivela che a costui è necessaria una relazione amorosa e strutturale con la terra, non intesa solo come territorio o paese, ma come suolo fertile per seminare e da curare.
Al giorno d'oggi, i terreni fecondi e la terra ricca di materiale organico sono assai concupiti dal capitalismo. O servono per il turismo termale, o vengono trasformati in agroindustrie per l'esportazione di certi prodotti, come il riso che ha bisogno di acqua e melma per germinare bene.
Una spiritualità ecologica sta restituendo le persone al contatto affettuoso con la terra e coi segreti del fango originario della vita. Abbiamo tutti bisogno di quello che dice una nota canzone brasiliana di Milton Nascimento:
"Accarezzare la terra, conoscere i segreti della terra,
eccitazione della terra, propizia alla stagione,
e fecondare il suolo".
(da Nigrizia, luglio/agosto 2003)