Colui che fu inviato per il "riscatto" di tutti gli uomini, accettò tutto della più povera realtà di una famiglia ebraica tra le più nascoste e le più umili perché il disegno del Padre si adempisse: da Israele doveva venire la salvezza.
Negli articoli precedenti abbiamo riflettuto sulla povertà nello spirito, e ne abbiamo visto i punti di incontro con la spiritualità vissuta e proposta dal P. Colin.
Questa sensibilità del Padre era pervenuta non in seguito a studi specifici ma attraverso la sua esperienza di Dio.
Infatti il Padre ha incessantemente raccomandato agli aderenti alla Società di avere lo spirito della S. Vergine, umile e nascosta, di essere degli uomini di Dio, morti a se stessi, " ignoti et quasi occulti"; uomini dalla grande fede.
Abbiamo anche riflettuto sulla kenosis di Cristo e sul conseguente "abbassamento" che dovrebbe tanto caratterizzare la nostra vita. Infine, abbiamo parlato della famiglia di Nazareth, della vita nascosta di Maria, Gesù e Giuseppe all'inizio della vita della Chiesa ricollegandoci anche con la "vita apostolica", tutti aspetti che sono essenziali al nostro essere maristi e che dovrebbero incidere in modo caratterizzante sul nostro servizio ecclesiale.
Negli articoli che seguiranno approfondiremo la riflessione sul Carisma, sulla spiritualità marista nelle sue linee portanti ed infine sulla spiritualità della Missione Marista.