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Domenica, 22 Giugno 2025 09:01

Santissima Trinità - Annno C In evidenza

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Santissima Trinità - Anno C

Omelia di Paolo Scquizzato

Prima Lettura Prv 8,22-31

Dal libro dei Proverbi
 

Così parla la Sapienza di Dio:
«Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività,
prima di ogni sua opera, all’origine.
Dall’eternità sono stata formata,
fin dal principio, dagli inizi della terra.
Quando non esistevano gli abissi, io fui generata,
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua;
prima che fossero fissate le basi dei monti,
prima delle colline, io fui generata,
quando ancora non aveva fatto la terra e i campi
né le prime zolle del mondo.
Quando egli fissava i cieli, io ero là;
quando tracciava un cerchio sull’abisso,
quando condensava le nubi in alto,
quando fissava le sorgenti dell’abisso,
quando stabiliva al mare i suoi limiti,
così che le acque non ne oltrepassassero i confini,
quando disponeva le fondamenta della terra,
io ero con lui come artefice
ed ero la sua delizia ogni giorno:
giocavo davanti a lui in ogni istante,
giocavo sul globo terrestre,
ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo».


Salmo Responsoriale Sal 8

O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell'uomo, perché te ne curi?
 
Davvero l'hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.
 
Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.

 
Seconda Lettura Rm 5,1-5
 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani.
 
Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
 
 
Canto al Vangelo (Cf. Ap 1,8)


Alleluia, Alleluia

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo,
a Dio, che è, che era e che viene.

Alleluia, Alleluia

Vangelo Gv 16,12-15
 
Dal Vangelo secondo Giovanni


In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».


OMELIA

«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

“Lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità” dice Gesù nel vangelo di questa domenica.
La vita di Dio, o meglio Dio come vita ci permea ed emerge in noi nella misura in cui facciamo decantare in noi il ‘mio’ e l’’io’ sino al compiersi di ciò che in realtà siam sempre stati: ‘immagine e somiglianza di Dio’ (Gn 2, 27). Paolo afferma tutto ciò quando scrive che lo Spirito – ovvero Dio medesimo (cfr. Gv 4, 24) riversa sé stesso nel nostro cuore (Rm 5, 5), attuando così la nostra natura autentica. Quest’ultima non è qualcosa di pregresso che abbiamo perduto a causa del peccato, ma piuttosto la nostra destinazione. La Verità – tutta intera – della nostra vita ci sta dinanzi, non alle spalle. Non siamo esseri decaduti, ma fragilità in via di compimento.
La questione è rimanere aperti, disponibili, collaboranti a questa energia che ci inabita, affinché possa compiere la sua opera. Per questo è necessario prestarle attenzione, non opporle resistenza, vivere con essa in una profonda sinergia. È altresì importante sottolineare che a questa verità siamo chiamati tutti a parteciparvi, non solo quelli con le carte in regola, i prescelti, i senza peccato.
Qualcuno ha detto che “se la Chiesa traccia un cerchio, la maggioranza dell’umanità è fuori del cerchio, se il Padre traccia un cerchio c’è tutto, dentro”. Occorre non perdere di vista il cerchio del Padre, e contemplarlo sempre dall’interno. D’altra parte viviamo nel frammento, perché in fin dei conti nessun segmento della linea è la linea.

 
Paolo Scquizzato
 
Letto 5 volte Ultima modifica il Domenica, 22 Giugno 2025 09:09
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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