L’embrione è persona?
Se sì, quando lo diventa?
  di Luigi Lorenzetti 
  Teologo moralista
In una conferenza il relatore distingueva tra essere umano e persona, che l’embrione non sarebbe una persona e non ci sarebbe concordia su quando lo diventa.
Giovanni C. Desio (Mi)
Non c’è distinzione tra essere umano e persona: ogni  persona è un essere umano; ogni essere umano è persona. Il concetto “essere  umano” indica appartenenza alla specie umana, che si collega ma anche si  distingue da quella vegetale e da quella animale. Dire che l’embrione è un  essere umano vuol dire che non è riducibile a un essere vegetale o animale.  Ora, senza discriminazione alcuna, tutti coloro che appartengono alla specie  umana sono persone, la cui caratteristica è la capacità di autocoscienza,  razionalità e libertà. 
Può accadere che la persona perda o non abbia ancora  l’esercizio dell’autocoscienza e della libertà, ma non cessa di essere persona.  L’embrione, il ritardato mentale grave, chi si trova in coma irreversibile non  sono autocoscienti, razionali e liberi, ma non cessano di essere persone.  Sarebbe come dire che un essere umano, in stato di sonno, non è persona. Il  concetto di persona indica capacità costitutiva (ontologica) di consapevolezza  e libertà che esiste anche se l’effettivo esercizio della medesima è impedito o  non sviluppato. 
Essere umano e persona sono sinonimi. Così,  l’embrione umano può essere denominato con l’una o l’altra parola. Ma la  questione non è questa. Il dibattito si riferisce a quando l’embrione diventa  persona: lo è fin dall’inizio (fecondazione dell’ovulo) o lo diventa dopo? I  filosofi antichi, in base alla visione dualista tra corpo e anima, ritenevano  che l’anima subentrasse dopo che il corpo si era strutturato. Tale teoria è  stata abbandonata, perché corpo e anima sono due dimensioni della stessa  realtà: l’essere umano è «corpore et anima unus», dice il Vaticano II (Gaudium  et spes 14). 
La teoria dell’animazione successiva, tuttavia, si  ripropone oggi sotto altra forma, con il sostenere che la persona passa da una  condizione potenziale (antecedente al 14’ giorno) a quella reale o in atto. In  altre parole, non sarebbe essere umano individuale dall’inizio, ma lo  diverrebbe in fasi successive, con l’annidamento (dopo una settimana circa) o  con la formazione della corteccia cerebrale (dopo un mese circa). 
Le conoscenze biologiche (genetiche) evidenziano però  che in tutto il processo generativo, a partire dalla fecondazione dell’ovulo,  si verifica uno sviluppo unico, coordinato e progressivo. «La scienza medica ha  mostrato», dice l’enciclica Evangelium vitae, «come dal primo istante si  trova fissato il programma di ciò che sarà questo vivente: un uomo, questo  uomo-individuo con le sue caratteristiche ben determinate. Fin dalla  fecondazione è iniziata l’avventura di una vita umana» (n. 60). 
In breve, fin dall’inizio, l’embrione è soggetto  umano e non quasi-oggetto; è soggetto con potenzialità di sviluppo, non un  soggetto potenziale; è soggetto autonomo e non parte della madre; è soggetto e,  come ogni altro soggetto, ha diritto alla vita, ha valore finale e non  strumentale, vale a dire va trattato sempre come fine e mai come mezzo.  Rispettare l’essere umano o persona vuol dire rispettarlo in tutte le sue fasi.  
DIZIONARIO MINIMO
DUALISMO - Quelle filosofie o culture che concepiscono l’uomo costituito di due realtà distinte: corpo e anima.
EVANGELIUM VITAE - La lettera enciclica di papa Giovanni Paolo II sul valore e l’inviolabilità della vita umana. È stata pubblicata il 25 marzo 1995.
GAUDIUM ET SPES - La costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, emanata dal Concilio Vaticano II il 7 dicembre del 1965.
ONTOLOGIA - La filosofia che prende in considerazione l’essere (òntos in greco), altrimenti detta metafisica (le cose che stanno oltre la natura).

