Formazione Religiosa

Venerdì, 01 Ottobre 2004 20:06

I Sacramenti - Il battesimo

Vota questo articolo
(4 Voti)

Il significato dell’atto battesimale, attraverso il quale il convertito inizia la nuova vita nella fede cristiana, è oggetto di un’analisi incredibilmente varia e ricca negli scritti della Chiesa apostolica.

1. Gli insegnamenti della Bibbia a riguardo del battesimo

È molto importante, per comprendere dal punto di vista cristiano il battesimo, esaminare quale ruolo ricoprì l’acqua negli avvenimenti degli inizi della storia della salvezza. Lo Spirito di Dio ha dominato, fin dalle origini, l’impeto delle acque (Gen. 1,2). Noè con un piccolo nucleo, al tempo del diluvio, furono convocati da Dio e salvati mentre le acque incominciavano la loro opera distruttrice (Gen. 6-9). Israele si libera dalla schiavitù dell’Egitto con un passaggio tra le acque (Es. 14). Dopo la lunghissima peregrinazione nel deserto le tribù d’Israele entrano nella terra promessa tramite un altro passaggio nelle acque, questa volta attraverso il fiume Giordano (Gen. 4).

Alle origini dell’alleanza fra Dio e Israele è associata l’acqua.

Al momento di stipulare una nuova alleanza Ezechiele parlò di purificazione con l’acqua al popolo radunato che doveva ricevere un cuore nuovo e un nuovo spirito (Ez. 36,25). Per Giovanni il Battista, quando si presentò come il precursore del giudizio di Dio ormai imminente, il battesimo è stato il segno e il rito che espresse la conversione degli uomini dal peccato e li preparò a ricevere "uno più potente che stava per arrivare" (Mt. 3).

Nel battesimo di Gesù lo Spirito discese e il Padre investì il Figlio della sua missione (Mt. 3,16s.). Gesù stesso, più tardi, accennò ad un significato presente nel battesimo, molto più profondo di quello collegato con la purificazione e con l’abluzione. Gesù, riferendosi alla sua morte imminente dichiarò: "C’è un battesimo che devo ricevere, e come sono angosciato finché non sarà compiuto". (Lc. 12,50). S. Paolo sviluppò nel suo insegnamento queste parole affermando che il battesimo ci inserisce nella morte e nella risurrezione di Gesù.

Il significato dell’atto battesimale, attraverso il quale il convertito inizia la nuova vita nella fede cristiana, è oggetto di un’analisi incredibilmente varia e ricca negli scritti della Chiesa apostolica. La pratica primitiva della Chiesa consisteva probabilmente nel battezzare i convertiti "nel nome di Gesù" (At. 10,48; 19,5), poiché nel battesimo essi riconoscevano la sua divinità ed era nel suo corpo che essi venivano inseriti. S. Paolo, in una delle sue prime lettere parla di questa incorporazione in termini di passaggio dalla tutela della legge all’autentica condizione di figli: "Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo". Questo viene a capovolgere le nostre vecchie categorie mentali "poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù" (Gal. 3,23-28).

S. Paolo (Rom. 6,3-11) dichiara che il battesimo è un atto che rispecchia il mistero centrale della salvezza, la morte, la sepoltura e la risurrezione di Cristo. Come Cristo vive in Dio, così i battezzati devono comunicare in novità di vita. In una lettera posteriore (Col. 2,8-3,17), il tema della morte e della risurrezione nel battesimo porta ad un abbozzo di autentica dottrina morale. Uno che è stato risuscitato da Dio in Cristo non deve più diventare schiavo delle prescrizioni rituali, ma deve condurre una vita di compassione, di gratitudine, deve diffondere amore e pace. "Se dunque siete risorti con Cristo cercate le cose di lassù dove si trova Cristo…poiché voi siete morti, e la vostra vita è ormai nascosta con Cristo in Dio" (Col. 3, 1s.).

Anche S. Pietro, nella sua prima lettera, inizia con un brano eloquente sul significato del battesimo cristiano (1,3-3,9). I destinatari sono coloro che sono stati rigenerati dal seme vivo e incorruttibile della parola di Dio (1,23s.). La nuova nascita trasforma la propria visione del futuro, poiché è la nascita ad una speranza nuova "e ad una eredità che non si corrompe, non si macchia e non marcisce, ed è custodita nei cieli per voi" (1,4). Questa nuova vita e speranza non mirano ad una consolazione dell’individuo, poiché i battezzati sono ora aggregati al nuovo popolo di Dio "per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo" (2,5). È attraverso il battesimo che viene manifestata la misericordia di Dio (1,3; 2,10), e la redenzione di Cristo si rende efficace (1,18s.). L’effetto del battesimo è la riunione e la ricostruzione di un popolo che viene rivestito di responsabilità sacerdotali e profetiche. "Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla luce mirabile" (2,9).

La Scrittura fornisce molteplici testimonianze per il battesimo cristiano. Fin dall’inizio si viveva nella certezza assoluta che Gesù avesse istituito questa forma di ingresso nella comunità dei suoi discepoli. La progressiva comprensione di una nuova vita vissuta con il Padre e nella potenza dello Spirito Santo portò naturalmente alla formula trinitaria del battesimo (Mt. 28,19). Con molta probabilità la Chiesa del Nuovo Testamento amministrava il battesimo solamente ai convertiti adulti. Il battesimo rappresentava così il punto culminante della loro conversione e del rinnovamento del loro cuore, da quando essi avevano incominciato una vita nuova, caratterizzata dal loro riconoscimento di Gesù come Signore e Salvatore. I testi del Nuovo Testamento ora esaminati rimangono l’analisi più qualificata del significato della conversione degli adulti e della nuova vita di libertà e di responsabilità cristiana scaturita dal battesimo.

2. L’insegnamento dell’attuale liturgia del battesimo

La nuova liturgia del battesimo ai bambini (fin dal 1069) dà particolare importanza all’impegno che si assumono i genitori di promuovere nei loro bambini una vita di fede. Poco prima che l’acqua venga versata sopra il bambino, i genitori proclamano la loro rinuncia al peccato e professano la loro fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo. Il bambino viene quindi battezzato nella fede della Chiesa che essi hanno professato. Il battesimo di un bambino poggia così sulla garanzia offerta dai genitori e dalla comunità ecclesiale che la vita di questo bambino sarà oggetto dell’interesse e della premura. La fede e gli ideali del cristiano devono formare il contesta sociale e l’atmosfera in cui dovrà crescere il battesimo.

Subito dopo il battesimo, il nuovo cristiano si sente dire: "Dio onnipotente, Padre del Signore nostro Gesù Cristo ti ha rigenerato nell’acqua e nello Spirito Santo, ti ha concesso il perdono di tutti i peccati e ti ha accolto tra il suo popolo santo". Perciò il battesimo diventa automaticamente un atto di liberazione, di rinascita e di incorporazione. Questo viene espresso efficacemente dai tre riti della conclusione:

  • l’unzione con l’olio che sottolinea la dignità sacerdotale e regale;
  • il rivestimento con un panno bianco che simboleggia la nuova creazione in Cristo;
  • la consegna di una candela accesa al cero pasquale, per incoraggiare il neo-battezzato a vivere alla luce della fede.

3. Significato fondamentale del battesimo

Il battesimo è, prima di tutto, l’azione con cui Cristo associa a sé gli individui che fan parte del suo popolo, per mezzo del quale egli continua ad adorare il Padre e ad effondere il suo amore nel mondo. Nel battesimo Cristo raduna attorno a sé i discepoli che devono condividere il suo destino e la sua missione. Quindi l’acqua del battesimo è anzitutto il luogo in cui si verifica la morte spirituale, la sepoltura e la risurrezione del battezzato in conformità con Cristo. Il battesimo è un atto che segna il passaggio ad una nuova esistenza sotto l’influenza del Cristo risorto che è diventato: "spirito datore di vita" (1Cor. 15,45). Questa nuova esistenza in Cristo comporta soprattutto un’intimità personale con Dio che si è rivelato come Padre, come Figlio e come Spirito Santo. Risorto con cristo, il battezzato ha libero accesso presso il Padre e può rivolgersi a lui con confidenza, come lo consente e lo suggerisce lo Spirito.

Siccome il cristianesimo poggia soprattutto sull’ingresso del Figlio di Dio nel nostro mondo, il battesimo ha una risonanza umana molto ricca.

  • È un atto di inserimento e di incorporazione in un popolo.
  • Nel battesimo la comunità del popolo di Dio riceve un nuovo membro, egli conferisce il potere di partecipare della sua dignità e responsabilità sacerdotale.
  • Il battezzato viene introdotto ad una visione di fede e ad un insieme di valori su cui vive questo popolo.
  • Soprattutto il battezzato viene sollecitato a prendere parte alla missione che Cristo ha conferito al suo popolo come allargamento del proprio servizio sacerdotale e profetico reso all’umanità.

 4. Il battesimo dei bambini e suo significato

Non possiamo affermare che i neonati fossero battezzati fin dai primordi del cristianesimo, anche se il Nuovo Testamento riferisce che l’intera "famiglia" veniva battezzata (At. 16,15; 1Cor. 1,16). Solamente dall’anno 250 d. C. abbiamo conferma che, in posti differenti, i cristiani, senza farne un problema, portavano al battesimo i loro bambini appena nati.

Il battesimo dei bambini acquistò un grande significato nel V sec., quando i dottori della Chiesa dovettero trovare argomenti contro Pelagio, che sottovalutava il ruolo della grazia di Dio non ritenendola un elemento assolutamente necessario per vincere il peccato. Il battesimo dei bambini era per molti la prova inconfutabile che ognuno nasceva schiavo del peccato e fin dall’inizio ha assolutamente bisogno della grazia di Dio, che viene data come un puro dono, senza poterlo in alcun modo meritare. Inoltre, la parola di Cristo ha incominciato ad essere citata in riferimento al battesimo: "Se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio" (Gv. 3,5). Il battesimo dei bambini fu così considerato quanto mai opportuno, urgente e necessario.

Il battesimo dei bambini venne messo sotto accusa quando gli appartenenti alla Riforma radicale del XVI sec., i radicali, o gli anabattisti, chiesero che la Chiesa rinunciasse ad essere una pubblica istituzione per diventare un gruppo di cristiani adulti che si impegnavano coscientemente ad essere fedeli a tutte le esigenze del Vangelo. Di conseguenza i cristiani della setta degli anabattisti e dei mennoniti non battezzano i loro bambini.

In tempi più recenti sono state avanzate altre obiezioni contro il battesimo dei bambini nei paesi dell’Europa, dove una stragrande maggioranza di cristiani e di cattolici sono legati alla Chiesa unicamente per il nome di "cristiani" che essi conservano. Non sarebbe meglio lasciare scomparire tranquillamente anche il termine "cristiano", almeno là dove la fede viva, il vero culto e la speranza in un mondo trascendente sono realtà ormai scomparse?

Il motivo tradizionale addotto per giustificare il battesimo dei bambini si fondava sul timore che essi non si salvassero qualora fossero morti da piccoli. Tuttavia questo argomento considera il nostro peccato originale come se fosse sostanzialmente dello stesso genere di peccati commessi dagli adulti responsabili, i quali peccando si allontanano da Dio. In verità Dio vuole liberare ogni bambino dal peccato, ma dobbiamo credere che il modo con cui egli lo effettua, non può essere limitato unicamente al battesimo cristiano.

Altri hanno sostenuto che il battesimo dei bambini è l’espressione più drammatica e necessaria degli aspetti dell’amore di Dio di cui noi tutti ci dimentichiamo con troppa facilità. Essi affermano che nella nostra salvezza è lo Spirito di Dio che prende l’iniziativa con un atto di pura gratuità. L’inizio dell’opera di salvezza che Dio effettua nel cuore dell’uomo non è stimolata da nessuna condizione preliminare, né è legata alle nostre buone azioni. Il battesimo è opera di Dio, non frutto della nostra iniziativa, e la sua amministrazione ai bambini costituisce un efficace richiamo perché non abbiamo a dimenticare che la grazia di Dio non è la risposta ai nostri sforzi.

Un altro modo più adeguato di affrontare questo problema parte dalla considerazione dell’influenza che l’ambiente in cui cresce una persona esercita sulla persona stessa. Tutti noi che siamo entrati a far parte del genere umano, veniamo inseriti in un tessuto sociale di relazioni umane attualmente già rovinate o avvelenate dall’egoismo, dallo sfruttamento e dall’odio. Il mondo degli uomini non è quello voluto da Dio e anche un bambino può venir rovinato o danneggiato da questo ambiente. Il peccato ha un effetto travolgente e, se non viene tenuto sotto controllo, trascinerà inevitabilmente il giovane fino a togliergli ogni forma di reazione.

Comunque, mediante l’opera redentrice di Cristo questo processo di peccato è stato bloccato, e nella Chiesa di Cristo uomini e donne stanno creando un movimento opposto in cui la grazia e l’interesse di Dio trovano espressione nella premura e nell’amore degli uomini, non ultimo nell’amore dei genitori verso i loro figli che crescono. Da questo punto di vista il battesimo di un bambino poggia sull’impegno solenne assunto dai genitori e dalla comunità ecclesiale di fare del proprio meglio per allevare questo bambino e per bloccare il processo di peccato apparentemente inarrestabile. Per il bambino questo rappresenta un atto di liberazione in quanto egli viene inserito in una comunità di fede e di amore. La sua vita acquista un orizzonte nuovo, quello della visione di fede come viene espressa dalla professione cristiana. Mediante l’incorporazione del battesimo, l’amore di Dio per il bambino si concretizza nella premura dei suoi genitori per liberarlo da un destino di peccato e di allontanamento da Dio che egli eredita.

a cura di Cesare Filippini 

 

Letto 3629 volte Ultima modifica il Lunedì, 05 Dicembre 2011 17:31
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

Search