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Mercoledì, 23 Marzo 2005 20:35

Religioni: strumenti di pace

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Religioni:
strumento di pace
di A. La.





In un'epoca di profonda oscurità, di guerre e di ingiustizie globalmente diffuse e perpetrate dai potenti della terra a detrimento delle popolazioni, dei singoli e di chiunque rappresenti, in qualche modo, un «obiettivo sensibile» (perché ha la sfortuna di possedere importanti risorse naturali o di essere strategicamente interessante), la pace sembra una meta sempre più lontana e irraggiungibile.

Dittatori, imperatori vecchi e nuovi, terroristi, capi di stato neoliberisti, semplici fedeli, aggressori e aggrediti, ognuno si arroga il sacro diritto di parlare a nome del proprio Dio. Bush, con i vangeli in mano, massacra iracheni e afghani con i suoi aerei da guerra; Bin Laden addestra il suo esercito di terroristi salmodiando il corano; Sharon, in nome del Jahwé biblico,fa pulizia etnica tra i palestinesi...

Ma Dio che c'entra con tutto ciò? E i sacri testi?

Religioni e violenze, religioni e pace: da sempre le fedi religiose sono state strumentalizzate a fini politici, economici, militari.

Ma esse sono, nella loro essenza più assoluta, uno strumento di pace e di giustizia. Un mezzo di autoriforma e di miglioramento personale, sociale e politico. Un mezzo... e non un fine.

Come trasformare l'odio in compassione e tolleranza, il veleno in elisir? «Senza sottovalutare le reali distinzioni tra ciascuna tradizione, penso si possa comunque affermare che tutte le religioni hanno avuto origine da impulsi caratteristici dell'individuo - il desiderio di comprendere qual é il posto dell'essere umano nell'universo, affrontare i misteri della vita e della morte, il desiderio di sperimentare gioia e dare significato all'inevitabilità della sofferenza e della perdita. (...) Si creerà valore assoluto quando ognuna di queste (religioni) si cimenterà in una "corsa alla pace", impegnandosi ad alleviare la sofferenza e a essere portatrice di gioia. Oltre a rafforzare la pace, loro imperativo spirituale, le religioni possono contribuire al benessere umano in altri modi - attraverso la cultura, la ricerca della verità e le tradizioni di studio ed educazione di cui sono portatrici. Sono profondamente convinto che la religione esista per servire l'umanità; l'umanità non esiste per servire la religione» (1).

Con questo contributo inizieremo un viaggio alla scoperta della pace e della nonviolenza nelle più grandi religioni del mondo (...).


(1) Daisaku Ikeda, fondatore del Centro di Ricerche di Boston per il XXI secolo. Brano tratto da «Duemilauno», sett. Ottobre 2000.

(da Missioni Consolata, dicembre 2003)
Letto 2438 volte Ultima modifica il Venerdì, 28 Gennaio 2005 21:24
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

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