Medio oriente
LIBANO, CRISTIANI IN FUGA DALL’INCERTEZZA
La recente, ennesima, fase del conflitto arabo- israeliano ha riportato alla ribalta, con nuova evidenza, il processo di progressivo abbandono del Medio Oriente da parte delle minoranze cristiane. Si tratta di un fenomeno non nuovo, in corso da decenni e riguardante Paesi diversi, ma che rischia di diventare più rapido in seguito alle incursioni israeliane sul Libano, alle distruzioni di abitazioni e di infrastrutture, al rafforzamento delle fazioni radicali (in particolare degli Hezbollah, il Partito di Dio).
La preoccupazione è forte soprattutto tra i vescovi maroniti, la comunità cristiana più forte in Libano: essi temono che di fronte alle distruzioni causate dalla guerra e ai successi del radicalismo islamico, i cristiani abbandonino in massa il Paese dei cedri. In un recente appello, chiedono che le organizzazioni internazionali siano efficienti e rapide nel soccorrere la popolazione, aiutandola ad affrontare la riapertura delle scuole, la mancanza di medicine, i rigori del prossimo inverno. Monsignor Paul Matar, arcivescovo maronita di Beirut, ha dichiarato: «I cristiani vogliono abbandonare il Paese non per paura, ma a causa del futuro incerto». E’ questa impossibilità di prevedere un futuro per sé e per i propri figli che spinge molti libanesi cristiani (spesso la parte più istruita della popolazione) a emigrare verso Stati Uniti, Europa, Africa, nella convinzione di essere di fronte a un deteriorarsi irreversibile delle condizioni di vita.
Il Libano, considerato in passato un rifugio sicuro per i cristiani in Medio Oriente e un ponte tra Oriente «musulmano» e Occidente «cristiano», rischia di svuotarsi dei cristiani. Nel 1932, data del primo e ultimo censimento la popolazione libanese era per il 63% costituita da cristiani, in maggioranza maroniti; il 35% era di musulmani; il 2% di altre minoranze. Secondo stime attuali, i cristiani sarebbero meno del 32%. La loro diminuzione è dovuta a fattori diversi: la nascita dello Stato d’Israele nel 1948 e le conseguenti guerre tra Israele e alcuni Paesi arabi, lo sviluppo del radicalismo islamico, l’indifferenza dei cristiani d’Occidente nei loro confronti. A tutti questi motivi, si sono aggiunti negli ultimi anni l’aumento del costo della vita e l’instabilità della politica libanese.
di Federico Tagliaferri
Popoli/Ottobre 2006