Spiritualità Marista
di Padre Franco Gioannetti
Ventottesima parte
In primo luogo faccio ora riferimento ad alcuni brani del volume "Parole di un Fondatore", che riporta discorsi, riflessioni, esortazioni del P. Colin, citandoli sinteticamente.
Nei paragrafi 42, 3; 117, 3; 119, 9 il P. Colin ci dice che:
"la Chiesa nascente è il modello della società di Maria che non ha altri modelli che quella".
Nel paragrafo 115, 5: "la Società di Maria ne deve rappresentare i primi tempi".
Nel 120, 1 afferma che la Società deve irrigare una nuova Chiesa.
Nel 150 che deve imitare la Chiesa nascente.
Vorrei ora puntualizzare in modo più approfondito, secondo la Tradizione (dei Padri) e secondo il pensare di Colin, le parole apostolato ed apostolico, sulle quali avremo modo di tornare quando esporremo la spiritualità della missione Marista.
Ciò che diciamo ora di apostolato ed apostolico è un approfondimento di quanto esposto brevemente nella parte XXIV.
Nelle costituzioni della Società di Maria del 1872 al numero 8 il fondatore ci dice: "nei vari ministeri a cui devono attendere (i religiosi) si comportino con tale modestia, dimenticanza di sé ed abnegazione da risultare veramente sconosciuti e come nascosti in questo mondo".
La missione così concepita nasce e matura in uno stile di vita determinato dall’esempio di Cristo unico modello degli apostoli.
Leggiamo in proposito quanto dicono le Costituzioni del 1872 al n. 244.
Poiché fa parte dello scopo della Società andare di luogo in luogo a diffondere la parola di Dio e catechizzare gli incolti, al fine di adempiere un così santo imitare sempre Nostro Signore Gesù Cristo, il quale, prima di insegnare in pubblico, volle restare quaranta giorni nel deserto; dopo andò per le città e i villaggi della Giudea predicando ovunque che il regno di Dio era vicino e invitando i peccatori a penitenza.