La meditazione cristiana
di Lorena Bartoli
Il 15 ottobre 1989, la Congregazione per la Dottrina della Fede pubblicava un documento intitolato "Alcuni aspetti della meditazione cristiana" in cui venivano offerte delle linee guida per una corretta impostazione di "una giusta via della preghiera" .
Come osserva Pietro Cantoni su Cristianità n. 178 (1990), lo scopo di questo documento, piuttosto denso ed articolato, è duplice: da un lato, il crescente interesse per la preghiera nella Chiesa e nella società; dall'altro, il diffondersi, anche nella Chiesa, di metodi e di tecniche orientali di meditazione come yoga, zen, "meditazione trascendentale", e così via.
In ultima analisi, la domanda a cui il testo intende rispondere si può formulare in questi termini: «Come far fronte a questo bisogno in modo corretto e teologico - ossia alla luce di un a ragione integralmente e profondamente illuminata dalla fede - e non sentimentale o empirico?
Quale atteggiamento assumere in presenza di proposte molteplici e, almeno apparentemente, allettanti, provenienti da altre religioni, proposte che non si possono più ignorare perché ormai ci interpellano, letteralmente, in casa?»,
L'esigenza di interiorità è un dato empiricamente rilevabile e non soltanto il frutto di un esame incorreggibilmente ottimistico, anche perché, appunto, si tratta di un fenomeno globalmente ambiguo.
Infatti, il documento sottolinea che «l'amore di Dio, unico oggetto della contemplazione cristiana, è una realtà della quale non ci si può "impossessare" con nessun metodo o tecnica; anzi, dobbiamo aver sempre lo sguardo fisso in Gesù Cristo, nel quale l'amore divino è giunto per noi sulla croce a tal punto che egli si è assunto anche la condizione d'allontanamento dal Padre».
Per entrare in comunione con Dio, è necessario confrontarsi quotidianamente con la Sua Parola, assimilarla in tutta la sua essenza, "ruminarla" interiormente al fine di giungere a "pregare la Parola", per dirla con Enzo Bianchi, priore della
Comunità di Bose.
I testi che si occupano di lectio divina sono quasi tutti concordi nel ritenere che occorrerebbe almeno mezz'ora al giorno di meditazione della Parola di Dio; alcuni consigliano di seguire l'ordinamento liturgico del lezionario, in parti colar modo le letture della domenica; altri di considerare aspetti particolari della
vita spirituale, cercando quei brani biblici che più che rispondono a determinati bisogni del momento. In ogni caso, la lettura dei testi va fatta adagio, cercando di cogliere in significato più profondo che si cela dietro ad ogni singola parola.
Ricordo che una volta, durante una collatio (ossia la discussione in gruppo di quanto è emerso dalla lectio) uno dei partecipanti disse testualmente: «A noi questo brano ci invita...». Il conduttore dell'incontro lo interruppe subito: «Non a noi ma a te, a te personalmente, cosa dice questo brano appena meditato...?».
È la risonanza interiore personale a dover essere considerata durante la
meditazione; più si entra in contatto con il testo sacro e più la Parola può essere interiorizzata, assimilata, gustata in tutta la sua essenza.
Scrive San Francesco di Sales nel suo trattato spirituale Filotea: «All'operazione dell'immaginazione segue quella dell'intelletto, che noi chiamiamo meditazione; non è altro che una riflessione, o anche più di una, per muovere i nostri affetti verso Dio e le cose divine: in ciò la meditazione differisce dallo studio e da altri modi di pensare e di riflettere, che non si prefiggono l'acquisizione della virtù o dell' amor di Dio, ma qualche altro fine
come il diventare dotti, per poi scriverne o dissertarne».
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica
2705. La meditazione è soprattutto una ricerca. Lo spirito cerca di comprendere il perché e il come dello vita cristiana, per aderire e rispondere a ciò che il Signore chiede. Ci vuole un' attenzione difficile da disciplinare.
Abitualmente ci si aiuto con qualche libro, e ai cristiani non mancano: la Sacra Scrittura, particolarmente il Vangelo, le sante icone, i testi liturgici del giorno o del tempo, gli scritti dei Padri della vita spirituale, le opere di spiritualità, il grande libro dello creazione e quello dello storia, lo pagina dell'''Oggi'' di Dio.
2706. Meditare quanto si legge porta ad appropriarsene, confrontandolo con se stessi. Qui si apre un altro libro: quello della vita. Si possa dai pensieri alla realtà. A misura dell'umiltà e della fede che si ho, vi si scoprono i moti che agitano il cuore e li si può discernere. Si tratta di fare la verità per venire
alla luce: "Signore, che cosa vuoi che io faccia?”