La nostra vita ruota intorno a quattro, forse cinque tracce. Non sono i soldi, non è la carriera e neppure la fuoriserie ultimo modello. La nostra vita è fatta di quattro, forse cinque elementi. Si possono contare sulla punta delle dita d'una mano. Non è il conto in banca, non sono i successi e neppure la pretesa di un nome che resista alla feroce erosione del tempo. La nostra vita è fatta di poche, semplici cose. Non è il potere, non sono i possedimenti e neppure l'effimera illusione di un piacere subito appagante. La nostra vita ruota intorno a quattro, forse cinque realtà. Non sono le cose, non è il riconoscimento e neppure l'istinto di conservare la propria esistenza.
Un amore fatto di nomi e di volti. Un amore che conosce la pazienza e la dignità. Un amore che sa abbracciare e raccogliere le lacrime. La nostra vita affonda le sue radici nell'amore. Al mondo fummo chiamati per amore e dal mondo saremo chiamati per amore. Misura dei nostri giorni, sorgente e fonte, abbondanza e sovrabbondanza, profusione e subisso, fragilità e forza. Ciò che gli occhi non vedono lo vede il cuore. Ed il cuore conosce parole che né la bocca né l'intelligenza sanno pronunciare. Tra la morte e l'amore, quale dei due è il più forte?
Nel punto immobile del mondo che ruota, la nostra vita gira intorno alla ricerca dell'unità. Dervisci rotanti dell'essere e sondagli della nube della non conoscenza. Dal limite, dal frammento, dal fango primordiale e dall'abisso, viandanti e pellegrini - a volte erranti - la nostra vita ruota intorno al punto immobile del mondo. Nel congiungimento dei corpi o monaci solitari e nei molti nomi della ricerca di felicità, noi aneliamo al punto immobile del mondo che ruota. Nostalgia e desiderio, compimento e dilazione, parola pronunciata e silenzio, attesa e dissolvimento. Danzando nell'illuminazione e nella redenzione liberatrice nel punto immobile del mondo che ruota.
Coltiviamo la memoria del mondo nella pazienza e nella lentezza. Ciò che noi siamo ci è svelato dal ricordo e dalla promessa. Ciò che noi saremo ci è rivelato dal ricordo e dalla promessa. Il futuro ha le sue radici nella memoria dei nostri giorni. Il futuro si abbevera alla fonte dei nostri ricordi. La memoria rivela la narrazione del mondo. Noi siamo la storia vivente del mondo. La memoria ci trasforma in narratori viventi del mondo. Ricordo dell'accadimento ed anticipazione dell'avvenire. Vita, narrazione ed irruzione del futuro. Ricordando e dando il nome alle cose noi siamo la storia vivente del mondo.
Tra la polvere ed il continuo mutare degli atomi. Tra l'oblio e l'assenza. Tra il riso dei bambini ed il silenzio della morte. Ciò che resta è ciò che abbiamo lasciato. Ciò che resta è quello che abbiamo saputo donare. Noi siamo tutto quello che abbiamo dato. Noi siamo tutto quello che abbiamo saputo ricevere e tutto ciò che abbiamo saputo donare. Non è il possedimento, non sono le cose a far girare il mondo. Non è il denaro e non sono gli averi a far girare il mondo. Il mondo danza nel compimento del dono. Il mondo ci si rivela come dono. Noi siamo il dono del mondo ed il mondo ci è stato dato perché custodissimo il dono.
Il quinto elemento non ancora mi è dato di conoscere. Ma non cesso di sperare.
Faustino Ferrari