Nato da una benestante famiglia cristiana d'Antìochia tra il 344 e il 347, perdette ancora bambino il padre. La madre, appena ventenne, rifiutò le seconde nozze per dedicarsi totalmente all'educazione del figlio. Per la formazione classica lo affidò ai più celebri maestri del tempo. Ricevette il battesimo verso i ventisei anni e da allora visse una vita di completo ascetismo in casa sua per non abbandonare la madre che si era opposta a un ritiro più completo. Dopo il decesso della madre, Giovanni si recò sulle montagne vicine ad Antiochia ove, per alcuni anni, visse vita cenobitica; poi passò a vita eremitica vivendo in una grotta e dandosi alle più dure austerità. Costretto dalla malferma salute a tornare ad Antiochia, fu ordinato diacono nel 381 e prete nel 386. Per circa dodici anni esercitò l'ufficio di predicatore nella cattedrale della città acquistando fama di insuperabile oratore.
Alla morte del patriarca di Costantinopoli, Giovanni fu scelto a succedergli. Lo zelo con cui cercava di eliminare i gravi abusi della nobiltà e dell'alto clero, lo resero ben presto inviso agli uni e agli altri, e dopo anni di lotta, fu mandato in esilio dove morì sfinito dalle sofferenze il 14 settembre 407.
Santificami
Signore, che solo sei santo,
santifica la mia anima e il mio corpo,
la mia mente e il mio cuore,
gli affetti e i sentimenti:
rinnovami completamente!
Radica il tuo timore nelle mie membra
e rendi indelebile in me la tua santità.
Sii il mio aiuto e il mio protettore
dirigendo la mia vita nella pace
e rendendomi degno di essere ammesso
alla tua destra con i tuoi santi:
per le preghiere e l'intercessione
della tua santissima Madre,
delle Potenze spirituali e immacolate
che ti servono
e di tutti i santi a te graditi
dall'inizio dei secoli. Amen.
(Ieron Enkeiridion, Tipografia italo-orientale «San Nilo», Grottaferrata 1919, 66).
Sii misericordioso
O Signore Gesù Cristo,
Dio mio, sii misericordioso,
indulgente e benigno
e perdona a me,
peccatore e servo inutile e indegno,
gli errori, le offese e i peccati
che consapevolmente
o inconsapevolmente
ho commesso sia in parole o azioni o desideri
o pensieri e occupazioni,
e con tutti i miei sensi,
dalla mia giovinezza fino a questo giorno
e a questo istante.
Per l'intercessione di Maria,
che ti ha generato verginalmente,
tua madre santissima e sempre vergine,
mia unica e incrollabile speranza,
mia salvezza,
rendimi degno di prendere parte
senza timore di condanna
ai tuoi purissimi, immortali,
vivificanti e tremendi Misteri,
per ottenere la remissione dei peccati,
vita eterna, santificazione,
luce, forza, guarigione,
salute per l'anima e per il corpo.
Fa' che essi cancellino
e distruggano completamente in me
pensieri cattivi, idee,
giudizi temerari e illusioni notturne
provocate dagli spiriti delle tenebre e del male,
Poiché tuo è il regno e la potenza e la gloria
e l'onore e l'adorazione,
col Padre e con lo Spirito Santo
ora e sempre per i secoli dei secoli. Amen.
(Ieron Enkeiridion, Tipografia italo-orientale «San Nilo», Grottaferrata 1919, 67-68).
(da Preghiamo con i Padri della Chiesa, 1992. Ed. Paoline. Biografia, pp. 206-207; Santificami, p. 113; Sii misericordioso, pp. 114-115).