Fratello minore di Basilio, Gregorio nacque intorno al 335. Compì gli studi di retorica e di filosofia nella stessa città natale ove, più tardi, insegnò retorica per alcuni anni. Verso il 360, dietro le esortazioni e gli esempi della sorella Macrina, del fratello Basilio e dell'amico Gregorio di Nazianzo, abbandonò la cattedra e raggiunse gli amici nella solitudine sulle rive dell'Iris. Rimase colà, dedito alla contemplazione, allo studio e alla penitenza, una decina d'anni, fino a quando il fratello Basilio, attuando il suo piano di politica ecclesiastica, lo elesse vescovo di Nissa, diocesi dipendente dalla metropoli di Cesarea.
Gregorio si recò in diocesi, ma deluse il fratello per la sua poca capacità a governarla; un sinodo ariano lo depose nel 376; tuttavia, con l'avvento al trono imperiale di Teodosio, potè rientrare in diocesi, accolto calorosamente dal popolo. In seguito ebbe posti di sempre più alta responsabilità: svolse un ruolo importante nel concilio di Costantinopoli; fu incaricato di visitare le diocesi del Ponto; fu invitato a pronunciare due discorsi funebri in occasione della morte della figlia e della moglie dell'imperatore: era divenuto l'uomo di fiducia della corte, nella zona del Ponto, per l'attuazione dei decreti contro gli ariani. Morì verso il 394.
A Dio, datore di vita
Tu, Signore, hai eliminato per noi
il terrore della morte.
Hai fatto della fine della vita quaggiù
il principio della vera vita:
fai riposare nel sonno i nostri corpi
per un determinato periodo di tempo,
poi li risvegli con l'ultima tromba;
tu affidi, come un deposito alla terra,
questa nostra terra
che con le tue mani hai plasmato
e ti riprendi quanto hai dato,
dopo aver trasfigurato,
con immortalità e bellezza,
quanto in noi c'è
di mortale e di sconveniente.
(Vita di santa Macrina, Patrologiae cursus completus, ser. Graeca, di J.-P, Migne, Parigi, 46, 984).
(da Preghiamo con i Padri della Chiesa, 1992. Ed. Paoline. Biografia, p. 209; A Dio, datore di vita, p. 53).