Gregorio ricevette solida formazione cristiana e, com'era uso presso le famiglie agiate di allora, frequentò gli studi superiori nelle più famose scuole dell'epoca.
Verso il 359 tornò in famiglia, ma non vi rimase a lungo. Attratto dalla vita ascetica e contemplativa, raggiunse l'amico Basilio nella solitudine presso le rive dell'Iris. Suo padre, però, preoccupato per le difficoltà che comportava la guida della diocesi, lo volle presso di sé e lo consacrò prete.
Dopo la morte dei genitori Gregorio, sempre desideroso di vita contemplativa, si ritirò nel monastero di santa Tecla a Seleucia. Là i cattolici di Costantinopoli andarono a supplicarlo di recarsi a rialzare le sorti della loro Chiesa, oppressa dalla lotta degli ariani. Incoraggiato dall'amico Basilio, Gregorio accettò e divenne patriarca di Costantinopoli. Tuttavia, a causa di una serie di vicende, Gregorio si dimise e ritornò alla diocesi di Nazianzo ancora vacante dalla morte di suo padre; poi si ritirò nel suo podere di Arianzo dove trascorse gli ultimi anni di vita nella preghiera e nello studio. Morì verso il 390.
A Dio Padre
Tu, che sei al di sopra di ogni cosa,
in quale altro modo è lecito celebrarti?
Come potrà un discorso lodarti?
Come potrà una mente percepirti?
Solo tu sei ineffabile: tuttavia hai creato
tutto ciò che si può esprimere.
Solo tu sei inconoscibile:
eppure hai creato
tutto ciò che può essere conosciuto.
Tutti gli esseri ti lodano a chiara voce,
sia quelli che parlano
e sia quelli che non parlano;
tutti gli esseri ti celebrano,
sia quelli che pensano
e sia quelli che non pensano.
Intorno a te, infatti,
sono comuni i desideri,
sono comuni le sofferenze di tutti.
Tutti gli esseri ti pregano;
a te ogni creatura che sa leggere i tuoi segni
innalza un silenzioso inno di lode.
(Poesie dogmatiche, XXIX; Patrologiae cursus completus, ser. Graeca, di J.-P, Migne, Parigi 37, 507-508)
Hai un compito, anima mia
Hai un compito, anima mia,
un grande compito, se vuoi.
Scruta seriamente te stessa,
il tuo essere, il tuo destino;
donde vieni e dove dovrai posarti;
cerca di conoscere se è vita quella che vivi
o se c'è qualcosa di più.
Hai un compito, anima mia,
purifica, perciò, la tua vita:
considera, per favore, Dio e i suoi misteri,
indaga cosa c'era prima di questo universo
e che cosa esso è per te,
da dove è venuto e qual sarà il suo destino.
Ecco il tuo compito, anima mia,
purifica, perciò, la tua vita.
(Poesie a se stesso, LXXVIII; Patrologiae cursus completus, ser. Graeca, di J.-P, Migne, Parigi 37, 1425-1426)
(da Preghiamo con i Padri della Chiesa, 1992. Ed. Paoline. Biografia, pp. 208-209; A Dio Padre, p. 13; Hai un compito, anima mia, p. 111).