Vita nello Spirito

Venerdì, 24 Marzo 2006 19:54

La miracolosa debolezza che vince... (Sr. Eleonora - P. Rossano - P. Daniele)

Vota questo articolo
(0 Voti)

“Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli….” (Mt. 28,10)

La miracolosa debolezza che vince...

di Sr. Eleonora - P. Rossano - P. Daniele

“Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli….” (Mt. 28,10)

È il mandato che il Signore fa alle donne di quel mattino dopo il sabato. Ed è bello ricordarlo in questo mese in cui si celebra l’8 marzo: giornata mondiale della Donna, perché ricordando la tenacia di quelle donne, che hanno saputo “resistere e vegliare” là dove non sembrava esistere nessun segno di speranza, è occasione oggi per mettere in luce i tanti volti, molti dei quali sconosciuti, di “Marie” che nelle situazioni più disperate, di sofferenza, d’ingiustizia, di sfruttamento, di violenza, sanno rimboccarsi le maniche nella ferialità del loro vivere, compiendo gesti preziosi, che “curano”, “proteggono”, “custodiscono”, “generano”, la vita. Il mandato a vivere da risorti che ci accompagna nel cammino GIM di quest’anno può essere visto come il compito di essere giovani che, camminando contro corrente, cercano di dar vita al sogno di Dio, un sogno che ci chiede di “sporcarci le mani”, di metterci “a fianco” degli esclusi perché davvero possa nascere una realtà nuova dove ci sia vita piena per tutti.

Il 15 marzo non possiamo dimenticare Daniele Comboni, uomo che ha creduto nella Donna e nella necessità della sua presenza nell’opera di evangelizzazione. Egli, con un poco d’orgoglio diceva: “Io per primo ho fatto concorrere l’onnipotente ministero della donna del Vangelo e della Suora di carità, che è lo scudo, la forza, la garanzia del ministero del missionario” (S. 5284).

Comboni, non teme di abbattere i pregiudizi e di dimostrare la profonda stima che lui aveva per la donna, per le sue capacità, per la sua duttilità nel saper affrontare le diverse situazioni che la missione presentava. Donne “… che corrispondono con le proprie forze, colla miracolosa debolezza, e con la propria vita …” (S. 3553) alle sfide che la missione presentava e che oggi continua a presentare, con quella totale disponibilità a farsi compagne di viaggio dell’umanità in attesa di un’alba nuova.

Il 24 marzo, altro avvenimento da non dimenticare, la 14° giornata di preghiera e digiuno per i missionari martiri. Il cui tema: Uccisi perché testimoni del Risorto, non ci può che interpellare sul significato di chi sia il martire. Il martire è colui che dà la vita per amore dei più poveri e sofferenti, per la dignità di ogni persona umana, per la salvaguardia dei più elementari diritti dell’uomo, e lo fa in nome di Cristo.

Coraggio! Non temete! Ascoltiamo questa “voce” che sostiene il nostro umile camminare e rendiamoci disponibili a rischiare, donare, impegnare la nostra vita, facendoci discepole e discepoli del risorto.

Letto 1020 volte Ultima modifica il Giovedì, 23 Settembre 2010 22:51
Fausto Ferrari

Religioso Marista
Area Formazione ed Area Ecumene; Rubriche Dialoghi, Conoscere l'Ebraismo, Schegge, Input

Search