E la fede è fede in ciò di cui ha bisogno il mio cuore, la mia anima, non il mio intelletto speculativo...
Il fatto di svincolare questi elementi dallo stato della perfezione e di descriverli come mezzi abituali della vita teologale costituisce un elemento di novità che traduce nella concretezza del vissuto cristiano il principio dell’universale chiamata alla santità.
Il compito del teologo cristiano diventa allora quello di portare alla parola la speranza, di lasciar provocare e plasmare l'intelligenza del proprio esodo e di quello ecclesiale e mondano dall'avvenire promesso del Regno...
La società di oggi, formata attraverso l’esperienza sovietica o dalla generazione cresciuta nella Russia post-comunista, è molto diversa da quella che è vissuta 100 anni fa. Come reazione al clericalismo nascente rinasce anche l’ateismo militante.
Pensando l'ingresso della novità dell'avvento nella condizione esodale dell'uomo, la profezia teologica è pensiero della speranza: essa porta alla parola le speranze degli uomini, i sogni, i progetti e le attese, che fanno il senso e la dignità di ogni vita...
Evangelizzare, una grande impresa. Fra gli innumerevoli atti che compongono la missione, ce n'è uno dal quale dipende radicalmente l'esistenza della Chiesa: la comunicazione della fede a chi non crede in Cristo.
Di sintropia ha parlato domenica 13 maggio 2012, nel corso di una conferenza organizzata dalla sezione romana dell’associazione Teilhard de Chardin, il professor Ulisse Di Corpo, tra i massimi esperti in materia.
Interrogativi e riflessioni sulla "verità" della religione nell'epoca attuale. Al pari delle grandi epoche del passato, la nostra travagliata era, il postmoderno, è in grado di offrirci un aiuto per cogliere un aspetto "nostro" dell 'unico mistero di Dio?
Viva era la coscienza che i cristiani, più che seguire un codice di precetti morali atemporali, vivevano una storia aperta al futuro, scandita da tempi che non ripetevano il passato, ma aprivano a dimensioni nuove, suscitate dallo Spirito.