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Maria secondo la rivelazione biblica                                             NEL MISTERO DI CRISTO E DELLA CHIESA                 La Madre di Gesù è tutt’altro che marginale nella fede cristiana: ne è componente decisiva e qualificante; non è una semplice figura individuale, ma segno ed espressione privilegiala della comunità dell’alleanza. Anche nei confronti della Vergine Maria si impone una lettura “cristiana”, maturata alla luce dell’evento pasquale, iniziando dagli strati più arcaici della rivelazione neotestamentaria.  di Alberto Valentini  La Scrittura parla poco di Maria: un pregiudizio insostenibile. L’opinione, tuttora diffusa, che la Scrittura parli poco di Maria è certamente un giudizio acritico, anzi un pregiudizio che misconosce il…
Sabato, 19 Giugno 2004 13:17

22. L'omelia (Ildebrando Scicolone)

"Si raccomanda vivamente l'omelia, che è parte dell'azione liturgica" (SC 52). Con queste parole il Concilio riprende un termine, che era diventato sconosciuto: omelia. Prima, infatti, si parlava di "predica".
Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha disposto che i tesori della Sacra Scrittura fossero più abbondantemente aperti e messi a disposizione dei fedeli nella celebrazione della liturgia, e non solo eucaristica.
Da qualche anno mi vado facendo la domanda: perché si celebra? Credo che sia importante domandarselo, perché non ha senso, e non è umano, fare qualcosa senza sapere perché si fa.
Per comprendere il significato e il valore della celebrazione eucaristica e trarne alimento per la vita spirituale, è necessario conoscere a fondo la struttura della celebrazione e il significato delle varie parti e il loro nesso reciproco.
Abbiamo parlato della liturgia come di azioni che rendono presente la Pasqua di Gesù Cristo, perché tutti ne veniamo a contatto, e ne riceviamo il frutto salvifico. Ma come si rende presente?
Il cielo è ancora è reso presente, quando ci dichiariamo "in comunione con la Beata Vergine Maria, S. Giuseppe, gli Apostoli, i Martiri e tutti i Santi"…
Nel presentare la natura della Liturgia, la Costituzione conciliare la inserisce nella storia della salvezza. Essa ha tre grandi momenti:
Continuiamo a leggere nell’art. 10 della SC: A sua volta, la liturgia spinge i fedeli, nutriti dei " sacramenti pasquali, a vivere "in perfetta unione", prega affinché " esprimano nella vita quanto hanno ricevuto mediante la fede…".
L’art. 9 della Costituzione liturgica del Vaticano II inizia col dire che "la sacra liturgia non esaurisce tutta l’azione della Chiesa": ne abbiamo già parlato.
La Costituzione liturgica del Concilio Vaticano II, che il 4 dicembre pr. v. compie i suoi primi 40 anni, nell’art. 7 conclude un’esposizione della storia della salvezza, dando una definizione-descrizione della Liturgia, e affermando:
La Costituzione liturgica del Concilio Vaticano II, dopo aver presentato la liturgia come "ultimo momento" della storia della salvezza, o l’attuazione nell’oggi di questa storia salvifica, conclude dando una definizione-descrizione di ciò che è la liturgia cristiana:

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