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IL "SEGNO" DI CANAPadre Alberto Valentini La pericope di Cana (Gv 2,1-11[12]), inserita in posizione strategica all'inizio del quarto vangelo, è brano qualificante della letteratura giovannea, la più tardiva e matura del Nuovo Testamento, particolarmente densa di riflessione teologica e di simbolismo cristologico. Qui, più che altrove, il racconto è al servizio del messaggio.Non che gli scritti giovannei trascurino o prescindano dalla storia; in essi, tuttavia, gli eventi hanno una portata "simbolico-sacramentale": nascondono e manifestano al tempo stesso le realtà divine che il Verbo fatto carne - proveniente dal Padre - rivela e comunica. Con Lui irrompe nel mondo la vita…
L'ANNUNCIO A MARIAdi Padre Alberto Valentini         Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: <<Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te>>. A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: <<Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande…
LA MADRE DI GESÙNEL MISTERO DELL'ORAdi Padre Alberto Valentini         La pericope di Gv 19,25-27 è veramente una scena notevole, inserita nel cuore del mistero pasquale di Cristo. La sua importanza emerge dalla densità del brano, dal contesto dell'"ora" e dal suo rapporto con l'episodio di Cana. CANA E LA CROCEIniziando da quest'ultimo, bisogna dire che la scena delle nozze (Gv 1-12) non solo annunzia ed anticipa, in qualche misura, quella della croce, ma attinge in essa senso compiuto e rivela la sua densità. Poste all'inizio e al termine del Vangelo, costituiscono due episodi-chiave, fondamentali non solo per comprendere…
LA PREMURA DI DIO PER I DEBOLI ED I POVERIPadre Alberto ValentiniL'enciclica Redemptoris Mater invita a riflettere sulla figura di Maria nel mistero di Cristo e della Chiesa. Non si tratta, ovviamente, d'un semplice ritorno al Concilio, ma di "una nuova e approfondita lettura di ciò che il Concilio ha detto sulla Beata Vergine Maria" (n. 48).La novità risiede innanzitutto nell'approccio, che non è solo dottrinale, ma anche dinamico-esperienziale. L'itinerario, il pellegrinaggio di fede è la prospettiva particolare con la quale l'enciclica coglie la figura di Maria e quella della Chiesa. In tale contesto si colloca la riflessione circa "II…
Maria secondo la rivelazione biblica                                             NEL MISTERO DI CRISTO E DELLA CHIESA                 La Madre di Gesù è tutt’altro che marginale nella fede cristiana: ne è componente decisiva e qualificante; non è una semplice figura individuale, ma segno ed espressione privilegiala della comunità dell’alleanza. Anche nei confronti della Vergine Maria si impone una lettura “cristiana”, maturata alla luce dell’evento pasquale, iniziando dagli strati più arcaici della rivelazione neotestamentaria.  di Alberto Valentini  La Scrittura parla poco di Maria: un pregiudizio insostenibile. L’opinione, tuttora diffusa, che la Scrittura parli poco di Maria è certamente un giudizio acritico, anzi un pregiudizio che misconosce il…
Sabato, 19 Giugno 2004 13:17

22. L'omelia (Ildebrando Scicolone)

"Si raccomanda vivamente l'omelia, che è parte dell'azione liturgica" (SC 52). Con queste parole il Concilio riprende un termine, che era diventato sconosciuto: omelia. Prima, infatti, si parlava di "predica".
Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha disposto che i tesori della Sacra Scrittura fossero più abbondantemente aperti e messi a disposizione dei fedeli nella celebrazione della liturgia, e non solo eucaristica.
Da qualche anno mi vado facendo la domanda: perché si celebra? Credo che sia importante domandarselo, perché non ha senso, e non è umano, fare qualcosa senza sapere perché si fa.
Per comprendere il significato e il valore della celebrazione eucaristica e trarne alimento per la vita spirituale, è necessario conoscere a fondo la struttura della celebrazione e il significato delle varie parti e il loro nesso reciproco.
Abbiamo parlato della liturgia come di azioni che rendono presente la Pasqua di Gesù Cristo, perché tutti ne veniamo a contatto, e ne riceviamo il frutto salvifico. Ma come si rende presente?
Il cielo è ancora è reso presente, quando ci dichiariamo "in comunione con la Beata Vergine Maria, S. Giuseppe, gli Apostoli, i Martiri e tutti i Santi"…
Nel presentare la natura della Liturgia, la Costituzione conciliare la inserisce nella storia della salvezza. Essa ha tre grandi momenti:

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