Formazione Religiosa

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Sabato, 19 Giugno 2004 02:15

Pasqua dei giudei

APPENDICE IILa chiesa delle originiPasqua ebraicae Pasqua Cristianadi Don Filippo Morlacchi Pasqua dei giudeiCol passar del tempo la Pasqua inizia significare non tanto il passaggio di Yhwh, quanto quello del popolo attraverso il Mar Rosso: "Dio ci ha condotti fuori dall’Egitto…" (Dt 26,8). La Pasqua è il passaggio di Dio che salva o del popolo che è salvato? Questa ambivalenza accompagnerà sempre la pasqua. Questa è la situazione della pasqua quando Gesù pratica questi riti. Si era stabilito un compromesso tra pasqua primitiva (incentrata sulla famiglia) e pasqua deuteronomica (che faceva perno sul culto al tempio: questa dimensione verrà meno solo…
Sabato, 19 Giugno 2004 02:15

Pasqua di Jhwh e Pasqua dei Giudei

APPENDICE IILa chiesa delle originiPasqua ebraicae Pasqua Cristianadi Don Filippo Morlacchi Pasqua di Jhwh e Pasqua dei GiudeiDue testi ne parlano. Es 12,1-14 e Dt 16,1-8. Non mancano le differenze. Ad es., in Es si può celebrare in ogni luogo, mentre secondo Dt è possibile solo da parte dei sacerdoti nel tempio di Gerusalemme; la vittima è un agnello in Es, anche bovini e altre bestie in Dt; infine secondo Es la Pasqua è una festa a sé stante, mentre Dt la lega a quella degli Azzimi (di origine agricola). Il motivo è evidente: il testo di Dt fa riferimento alla…
Sabato, 19 Giugno 2004 02:14

Le quattro stagioni della Pasqua

APPENDICE IILa chiesa delle originiPasqua ebraicae Pasqua Cristianadi Don Filippo Morlacchi Le quattro stagioni della PasquaNon poche trattazioni distinguono tre Pasque: quella dell’AT, quella di Cristo e quella della Chiesa. Mi in realtà occorre distinguere 4 pasque diverse, due reali e due simbolico-sacramentali:la Pasqua di Yhwh: cioè il passaggio salvifico di Yhwh nella notte dell’uscita dall’Egitto;la Pasqua dei Giudei: cioè la celebrazione liturgica annuale di questa pasqua, attraverso la rievocazione di tutti gli eventi della storia della salvezza, culminata in quella notte;la Pasqua di Cristo: cioè la sua immolazione come vittima di salvezza, il suo "passaggio da questo mondo al Padre"…
Sabato, 19 Giugno 2004 02:14

La bibbia ebraica

APPENDICELa chiesa delle originiLettura ebraica e cristianadell’Antico Testamentodi Don Filippo MorlacchiLa bibbia ebraicaTorah scritta (TaNaK)Torah oraleTorahNeviîmKetuvîmMishnàh [II sec.] + Ghemaràh = Talmud ("studio")I midrashîm (midrash da darash = ricercare) sono commenti alla scrittura (il NT è "un midrash dell’AT").
Sabato, 19 Giugno 2004 02:13

Interpretazione tipologica

APPENDICELa chiesa delle originiLettura ebraica e cristianadell’Antico Testamentodi Don Filippo MorlacchiInterpretazione tipologicaLa maggiore discrepanza è l’uso della tipologia. Se l’AT acquista il suo pieno significato come "prefigurazione" del NT, come valutare questa esegesi tipologica, tanto importante nei padri? Ecco le indicazioni della Commissione per i rapporti religiosi con l'Ebraismo, che il 24 giugno 1986 ha pubblicato i Sussidi per una corretta presentazione degli Ebrei e dell'Ebraismo nella predicazione e nella catechesi della Chiesa Cattolica. (Il documento è reperibile integralmente su internet all’indirizzo: http://www.nostreradici.it/sussidi.htm, purtroppo con alcuni errori tipografici).…nell'uso della tipologia, il cui insegnamento e la cui pratica ci derivano dalla…
Sabato, 19 Giugno 2004 02:11

Antico Testamento?

APPENDICELa chiesa delle originiLettura ebraica e cristianadell’Antico Testamentodi Don Filippo MorlacchiAntico Testamento?Come denominare quella parte della Bibbia che precede il "Nuovo Testamento"? Escludiamo l’espressione "Vecchio Testamento" (come se fosse una cosa obsoleta e da buttare); accettiamo "Antico testamento", cogliendo un sfumatura di venerazione per la sua anzianità, in quanto è l’espressione più diffusa; preferiamo "Primo Testamento" o "Prima Alleanza", perché esprime al meglio la continuità dell’unica storia della salvezza. Ma per tanti studiosi oggi è solo la "Bibbia Ebraica". (A dire il vero, non è del tutto corretto, perché nel canone cattolico sono inseriti dei libri che non sono inseriti…
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiA Roma Paolo annuncia il Vangelo (28,16-30)Gli Atti si concludono con l’annuncio del vangelo a Roma. Paolo è in custodia militaris molto mite, e annuncia il Vangelo con grande libertà. Ma prima vuol chiarire la faccenda con la comunità giudaica (in fondo è per accuse giudaiche che lui è a Roma): anche a loro annuncia il vangelo. La conclusione è che alcuno credono e altri no: questa è LA scissione nell’ebraismo, tra coloro che credono in Gesù Messia e coloro che non ci credono, e la conseguente apertura ai pagani.
Sabato, 19 Giugno 2004 02:10

A Malta e poi Roma (28,1-15)

Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiA Malta e poi Roma (28,1-15)Ricevono una buona accoglienza (Paolo avrà fatto da interprete con la sua conoscenza dell’aramaico). L’episodio del serpente che non fa del male a Paolo ha richiami evangelici (Mc 16,18), come pure la capacità di imporre le mani e guarire il padre di Publio, che ospitò la comitiva per tre giorni. Ancora d’inverno (primi di febbraio 61 d.C.) salpano per Siracusa; poi Reggio; poi Pozzuoli, dove abbandonano la nave.
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiPartenza per Roma, viaggio e naufragio (27,1-44)Il discorso riprende con il "noi". Luca è stato probabilmente spesso da Paolo nei due anni di prigionia a Cesarea; ora lo accompagna nel viaggio. È in assoluto uno dei documenti di navigazione antica tra i più importanti per le scienze nautiche. Era ormai estate inoltrata; bisognava partire presto per Roma, perché il mare Mediterraneo era considerato "chiuso" da novembre a marzo, a causa delle possibili tempeste. Settembre era già tardi… Salpano su una nave della Misia (esattamente di Adramitto, poco a sud di Troade) che tornava a…
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiIl giudizio di Agrippa e Berenice e il discorso di Paolo (25,13-26,32)Agrippa II, figlio di Erode Agrippa I (quello che aveva fatto uccidere Giacomo: At 12) e pronipote di Erode il grande, era amante incestuoso di sua sorella Berenice (quest’ultima, tra l’altro, amante anche di Tito: una donna molto chiacchierata). Due spregevoli figure. Si presentano a Cesarea per salutare il nuovo procuratore. Festo parla loro di Paolo; Agrippa vuol fare l’esperto e chiede di parlarci.Paolo si racconta; leggiamo la terza narrazione lucana dell’episodio di Damasco. I pagani sono stati l’ultimo obiettivo della sua missione…
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiIl nuovo prefetto Festo e l’appello a Cesare (25,1-12)Porcio Festo inizia il suo incarico, svolto con zelo, nel 60 d.C. A Gerusalemme per la presa di possesso, gli vien chiesto di far salire Paolo e poterlo giudicare (in realtà volendo ucciderlo prima dell’arrivo – chissà se i 40 stavano ancora digiunando). Festo invita a fare il contrario, cioè riscendere a Cesarea. Arrivano i giudei, e si tiene il processo; Festo, per ingraziarsi i nuovo sudditi, chiede se Paolo accetta di andare a Gerusalemme. Forse temendo il peggio, egli si appella a Cesare, sfuggendo agli…
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiPrimo processo romano: davanti a Felice (24,1-27)Per accusare Paolo vengono convocati da Gerusalemme Anania, alcuni anziani e l’avvocato Tertullo. Questi esordisce con un captatio benevolentiae e accusa Paolo di essere a capo della setta dei nazorei. Paolo risponde con un’apologia: si dichiara ebreo in tutto e per tutto, spiega di essere venuto per portare il frutto della colletta ai giudeocristiani e per il culto di shavuot; riferisce che tutto è nato dai giudei di Asia e riferisce l’esito del processo presso il sinedrio. Felice non prende decisioni e vuole sentire personalmente il tribuno Lisia.…

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