Formazione Religiosa

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 62

Sabato, 19 Giugno 2004 02:13

Interpretazione tipologica

APPENDICELa chiesa delle originiLettura ebraica e cristianadell’Antico Testamentodi Don Filippo MorlacchiInterpretazione tipologicaLa maggiore discrepanza è l’uso della tipologia. Se l’AT acquista il suo pieno significato come "prefigurazione" del NT, come valutare questa esegesi tipologica, tanto importante nei padri? Ecco le indicazioni della Commissione per i rapporti religiosi con l'Ebraismo, che il 24 giugno 1986 ha pubblicato i Sussidi per una corretta presentazione degli Ebrei e dell'Ebraismo nella predicazione e nella catechesi della Chiesa Cattolica. (Il documento è reperibile integralmente su internet all’indirizzo: http://www.nostreradici.it/sussidi.htm, purtroppo con alcuni errori tipografici).…nell'uso della tipologia, il cui insegnamento e la cui pratica ci derivano dalla…
Sabato, 19 Giugno 2004 02:11

Antico Testamento?

APPENDICELa chiesa delle originiLettura ebraica e cristianadell’Antico Testamentodi Don Filippo MorlacchiAntico Testamento?Come denominare quella parte della Bibbia che precede il "Nuovo Testamento"? Escludiamo l’espressione "Vecchio Testamento" (come se fosse una cosa obsoleta e da buttare); accettiamo "Antico testamento", cogliendo un sfumatura di venerazione per la sua anzianità, in quanto è l’espressione più diffusa; preferiamo "Primo Testamento" o "Prima Alleanza", perché esprime al meglio la continuità dell’unica storia della salvezza. Ma per tanti studiosi oggi è solo la "Bibbia Ebraica". (A dire il vero, non è del tutto corretto, perché nel canone cattolico sono inseriti dei libri che non sono inseriti…
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiA Roma Paolo annuncia il Vangelo (28,16-30)Gli Atti si concludono con l’annuncio del vangelo a Roma. Paolo è in custodia militaris molto mite, e annuncia il Vangelo con grande libertà. Ma prima vuol chiarire la faccenda con la comunità giudaica (in fondo è per accuse giudaiche che lui è a Roma): anche a loro annuncia il vangelo. La conclusione è che alcuno credono e altri no: questa è LA scissione nell’ebraismo, tra coloro che credono in Gesù Messia e coloro che non ci credono, e la conseguente apertura ai pagani.
Sabato, 19 Giugno 2004 02:10

A Malta e poi Roma (28,1-15)

Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiA Malta e poi Roma (28,1-15)Ricevono una buona accoglienza (Paolo avrà fatto da interprete con la sua conoscenza dell’aramaico). L’episodio del serpente che non fa del male a Paolo ha richiami evangelici (Mc 16,18), come pure la capacità di imporre le mani e guarire il padre di Publio, che ospitò la comitiva per tre giorni. Ancora d’inverno (primi di febbraio 61 d.C.) salpano per Siracusa; poi Reggio; poi Pozzuoli, dove abbandonano la nave.
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiPartenza per Roma, viaggio e naufragio (27,1-44)Il discorso riprende con il "noi". Luca è stato probabilmente spesso da Paolo nei due anni di prigionia a Cesarea; ora lo accompagna nel viaggio. È in assoluto uno dei documenti di navigazione antica tra i più importanti per le scienze nautiche. Era ormai estate inoltrata; bisognava partire presto per Roma, perché il mare Mediterraneo era considerato "chiuso" da novembre a marzo, a causa delle possibili tempeste. Settembre era già tardi… Salpano su una nave della Misia (esattamente di Adramitto, poco a sud di Troade) che tornava a…
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiIl giudizio di Agrippa e Berenice e il discorso di Paolo (25,13-26,32)Agrippa II, figlio di Erode Agrippa I (quello che aveva fatto uccidere Giacomo: At 12) e pronipote di Erode il grande, era amante incestuoso di sua sorella Berenice (quest’ultima, tra l’altro, amante anche di Tito: una donna molto chiacchierata). Due spregevoli figure. Si presentano a Cesarea per salutare il nuovo procuratore. Festo parla loro di Paolo; Agrippa vuol fare l’esperto e chiede di parlarci.Paolo si racconta; leggiamo la terza narrazione lucana dell’episodio di Damasco. I pagani sono stati l’ultimo obiettivo della sua missione…
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiIl nuovo prefetto Festo e l’appello a Cesare (25,1-12)Porcio Festo inizia il suo incarico, svolto con zelo, nel 60 d.C. A Gerusalemme per la presa di possesso, gli vien chiesto di far salire Paolo e poterlo giudicare (in realtà volendo ucciderlo prima dell’arrivo – chissà se i 40 stavano ancora digiunando). Festo invita a fare il contrario, cioè riscendere a Cesarea. Arrivano i giudei, e si tiene il processo; Festo, per ingraziarsi i nuovo sudditi, chiede se Paolo accetta di andare a Gerusalemme. Forse temendo il peggio, egli si appella a Cesare, sfuggendo agli…
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiPrimo processo romano: davanti a Felice (24,1-27)Per accusare Paolo vengono convocati da Gerusalemme Anania, alcuni anziani e l’avvocato Tertullo. Questi esordisce con un captatio benevolentiae e accusa Paolo di essere a capo della setta dei nazorei. Paolo risponde con un’apologia: si dichiara ebreo in tutto e per tutto, spiega di essere venuto per portare il frutto della colletta ai giudeocristiani e per il culto di shavuot; riferisce che tutto è nato dai giudei di Asia e riferisce l’esito del processo presso il sinedrio. Felice non prende decisioni e vuole sentire personalmente il tribuno Lisia.…
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiComplotto e trasferimento a Cesarea (23,12-35)Una quarantina di esaltati fa voto di sciopero della fame fino all’uccisione di Paolo, chiedono al sinedrio di richiamare Paolo, e loro lo avrebbero eliminato prima dell’ingresso nell’aula. Ma il nipote di Paolo viene a saperlo, e informa Paolo. Il tribuno, furbo, sceglie di togliersi dall’impiccio spedendo Paolo all’autorità superiore: il procuratore Felice. Fa preparare una numerosa scorta e ordina il trasferimento notturno. Il prigioniero viene accompagnato dall’elogium, la lettera di presentazione in cui il magistrato inferiore si affida alla competenza del magistrato superiore a riassume gli estremi del…
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiProcesso ebraico davanti al sinedrio (22,30-23,11)Per scrupolo Cludio Lisia fa giudicare Paolo dal sinedrio. Dopo un scaramuccia con il sommo sacerdote Anania (uomo duro e violento, assassinato dai sicari nel 66 d.C.), escogita un trucco: approfittare delle divisioni interne al sinedrio tra farisei e sadducei. Il tribuno deve intervenire per riportare l’ordine e salvare di nuovo Paolo.
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiPrigioniero nella Fortezza Antonia, si dichiara romano (22,22-29)Il tribuno non aveva capito nulla, e ancora meno quando la folla si riscatena! Lo fa portare dentro per un interrogatorio con flagellazione. Ora che i giudei non sentono si proclama civis romanus davanti al centurione, che riferisce al tribuno. Questi (che per avere la cittadinanza romana aveva dovuto pagare: infatti il nome greco affiancato a quello romano rivela la sua origine: era infatti l’imperatore Claudio che aveva dato questa possibilità, che nei primi tempi era offerta a caro prezzo) si spaventa, per aver contravvenuto – pur…
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiSommossa al tempio, salvataggio e discorso di Paolo (21,27–22,21)Pretesto e capo di accusa: aver introdotto Trofimo (che era un ex pagano di Efeso, non circonciso) dentro il Tempio. Il Tempio aveva un "atrio dei gentili", simile ad una "agorà", dove tutti potevano entrare, e che durante le feste era sotto stretta sorveglianza dei soldati romani, e un’area interna dove solo gli ebrei potevano entrare (i non circoncisi trasgressori erano puniti con la morte, come ha confermato una lapide trovata nel 1871). Gli ebrei di Asia (Asia proconsolare, quindi Efeso, quindi conoscenti di Trofimo) cercano…

Search