Formazione Religiosa

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Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiIl nuovo prefetto Festo e l’appello a Cesare (25,1-12)Porcio Festo inizia il suo incarico, svolto con zelo, nel 60 d.C. A Gerusalemme per la presa di possesso, gli vien chiesto di far salire Paolo e poterlo giudicare (in realtà volendo ucciderlo prima dell’arrivo – chissà se i 40 stavano ancora digiunando). Festo invita a fare il contrario, cioè riscendere a Cesarea. Arrivano i giudei, e si tiene il processo; Festo, per ingraziarsi i nuovo sudditi, chiede se Paolo accetta di andare a Gerusalemme. Forse temendo il peggio, egli si appella a Cesare, sfuggendo agli…
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiPrimo processo romano: davanti a Felice (24,1-27)Per accusare Paolo vengono convocati da Gerusalemme Anania, alcuni anziani e l’avvocato Tertullo. Questi esordisce con un captatio benevolentiae e accusa Paolo di essere a capo della setta dei nazorei. Paolo risponde con un’apologia: si dichiara ebreo in tutto e per tutto, spiega di essere venuto per portare il frutto della colletta ai giudeocristiani e per il culto di shavuot; riferisce che tutto è nato dai giudei di Asia e riferisce l’esito del processo presso il sinedrio. Felice non prende decisioni e vuole sentire personalmente il tribuno Lisia.…
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiComplotto e trasferimento a Cesarea (23,12-35)Una quarantina di esaltati fa voto di sciopero della fame fino all’uccisione di Paolo, chiedono al sinedrio di richiamare Paolo, e loro lo avrebbero eliminato prima dell’ingresso nell’aula. Ma il nipote di Paolo viene a saperlo, e informa Paolo. Il tribuno, furbo, sceglie di togliersi dall’impiccio spedendo Paolo all’autorità superiore: il procuratore Felice. Fa preparare una numerosa scorta e ordina il trasferimento notturno. Il prigioniero viene accompagnato dall’elogium, la lettera di presentazione in cui il magistrato inferiore si affida alla competenza del magistrato superiore a riassume gli estremi del…
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiProcesso ebraico davanti al sinedrio (22,30-23,11)Per scrupolo Cludio Lisia fa giudicare Paolo dal sinedrio. Dopo un scaramuccia con il sommo sacerdote Anania (uomo duro e violento, assassinato dai sicari nel 66 d.C.), escogita un trucco: approfittare delle divisioni interne al sinedrio tra farisei e sadducei. Il tribuno deve intervenire per riportare l’ordine e salvare di nuovo Paolo.
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiPrigioniero nella Fortezza Antonia, si dichiara romano (22,22-29)Il tribuno non aveva capito nulla, e ancora meno quando la folla si riscatena! Lo fa portare dentro per un interrogatorio con flagellazione. Ora che i giudei non sentono si proclama civis romanus davanti al centurione, che riferisce al tribuno. Questi (che per avere la cittadinanza romana aveva dovuto pagare: infatti il nome greco affiancato a quello romano rivela la sua origine: era infatti l’imperatore Claudio che aveva dato questa possibilità, che nei primi tempi era offerta a caro prezzo) si spaventa, per aver contravvenuto – pur…
Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiSommossa al tempio, salvataggio e discorso di Paolo (21,27–22,21)Pretesto e capo di accusa: aver introdotto Trofimo (che era un ex pagano di Efeso, non circonciso) dentro il Tempio. Il Tempio aveva un "atrio dei gentili", simile ad una "agorà", dove tutti potevano entrare, e che durante le feste era sotto stretta sorveglianza dei soldati romani, e un’area interna dove solo gli ebrei potevano entrare (i non circoncisi trasgressori erano puniti con la morte, come ha confermato una lapide trovata nel 1871). Gli ebrei di Asia (Asia proconsolare, quindi Efeso, quindi conoscenti di Trofimo) cercano…
Sabato, 19 Giugno 2004 02:07

L’origine delle accuse (21,15-26)

Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiL’origine delle accuse (21,15-26)Paolo aveva giustamente timore di recarsi a Gerusalemme: doveva riferire al gruppo conservatore, resistente all’apertura fuori dei confini di Israele, i successi della sua missione presso i pagani. Chissà se avrebbero accettato la colletta e il suo stile di annuncio? Infatti il gruppo conservatore si preoccupa di chiedere a Paolo un segno di rispetto per le norme giudaiche: aiutare economicamente 4 giudeo-cristiani che avevano fatto voto di nazireato (il nazireo si impegnava a non bere alcolici e a non radersi per un certo periodo, di solito un mese, al termine del…
Il terzo viaggio missionario di Paolodi Don Filippo MorlacchiIl passaggio attraverso la penisola Anatolica (18,23)Un solo versetto ci descrive il lungo viaggio attraverso la Galazia e la Frigia. Luca sorvola su ciò che accade in luoghi già descritti in precedenza. Il fatto che il testo ometta la menzione della Pisidia e della Licaonia fa supporre che Paolo non sia ripassato per Antiochia, Iconio, Listra e Derbe (primo viaggio), ma abbia puntato subito sulla Galazia (evangelizzata nel secondo viaggio a causa della malattia). Questo passaggio in Galazia si argomenta anche dalla lettera ai Galati (4,13) "fu a causa di una malattia…
Sabato, 19 Giugno 2004 02:04

I tre processi a Paolo e il viaggio

Da Gerusalemme a Romadi Don Filippo MorlacchiI tre processi a Paolo e il viaggioI capp. 21-28 degli Atti raccontano le ultime vicende storicamente accertabili di Paolo: le accuse mossegli dai confratelli ebrei, i processi in Palestina (prima a Gerusalemme, davanti al sinedrio; poi a Cesarea, davanti al procuratore romano Felice e – due anni dopo – davanti al suo successore Festo); infine il suo drammatico viaggio, da prigioniero, a Roma.All’arrivo di Paolo a Gerusalemme, subito gli contrappone il gruppo dei "giudei della provincia di Asia" (At 21,27). Da una parte c'è Paolo, arrestato, accusato, minacciato dì morte; dall'altra i suoi…
Sabato, 19 Giugno 2004 02:04

Da Mileto verso Gerusalemme (21, 1-14)

Il terzo viaggio missionario di Paolodi Don Filippo MorlacchiDa Mileto verso Gerusalemme (21, 1-14)Ultime tappe: Tiro (con l’invito a non andare a Gerusalemme), Tolemaide, Cesarea. Anche qui, Agabo compie un gesto simbolico, preannunziando le sofferenze di Paolo. Ma questi fu irremovibile: doveva andare a Gerusalemme. Come Gesù.
Il terzo viaggio missionario di Paolodi Don Filippo MorlacchiIl discorso agli anziani di Efeso (20,17-38)Dopo il "discorso tipo" agli ebrei, nella sinagoga di Antiochia (At 13, primo viaggio) e quello ai pagani ad Atene (At 17, secondo viaggio), ora Paolo tiene un discorso magistrale ai presbiteri, i responsabili della comunità. È l’ultimo discorso dell’apostolo, che chiude l’epoca apostolica. Una nuova generazione dovrà farsi carico dell’annuncio evangelico, nella fedeltà al deposito ricevuto. Da notare la terminologia del ministero sacro, ancora oscillante, e il detto del Signore "c’è più gioia nel dare che nel ricevere", non riportato dai Vangeli.
Il terzo viaggio missionario di Paolodi Don Filippo MorlacchiUn sabato sera a Troade; a Mileto (20,7-16)La comunità di Troade si riuniva il sabato sera (il computo dei giorni inizia con la sera) per celebrare l’eucaristia domenicale in una stanza alta (come il cenacolo). La lunga predica fa cadere addormentato il giovane Eutico seduto sulla finestra (Paolo se la cava resuscitandolo).Il viaggio riprende, con tappe minute; Paolo va a piedi (perché? È un percorso di circa 6 ore), gli altri in nave ad Asso, poi insieme Mitilene, sull’isola di Lesbo; poi l’isola di Chio; poi Samo; infine Mileto. Intenzionalmente vuole evitare…

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