Formazione Religiosa

Gesù interprete delle Scritture negli Atti degli Apostolidi Pier Luigi Ferrari La prima comunità cristiana ha vissuto, fin dagli inizi, la consapevolezza che Gesù aveva realizzato la secolare attesa d'Israele. Le Sacre Scritture dell'Antico Testamento convergevano verso di lui e gli rendevano una straordinaria testimonianza rivelando tutto d'un tratto la loro «vera portata». Era stato Gesù stesso, durante la sua vita terrena, a inaugurare questa utilizza zione delle Scritture. Nella finale del suo Vangelo, Luca mette sulla bocca del Risorto, che affianca i due discepoli sulla strada di Emmaus nel giorno di Pa squa, una lezione di interpretazione «cristologica» dell'Antico…
Le nostre liturgieSacramentum caritatis: qualche precisazionedi Rinaldo FalsiniAlcuni passi della recente esortazione apostolica di Benedetto XVI meritano chiarimenti teologici e liturgici.Nella presentazione generale del documento ho accennato all’opportunità di alcune precisazioni e chiarimenti soprattutto per il lettore meno esperto nel linguaggio teologico-liturgico. Questa esigenza maturò fin dalla lettura dei Lineamenta per il Sinodo, a cominciare dal termine "eucaristia", del quale non viene data una spiegazione circa la varietà del suo significato lungo la storia fino ad oggi (cf Jesus 12/2005, pp. 10-12; Vita Pastorale 1/2006, pp. 54-55).
Ruolo della ragione nella vita dell'uomodi Giordano Muraro Quando si parla di problemi relativi all’uomo tutti hanno il diritto di intervenire, perché tutti sono coinvolti in prima persona. Ma l’intervento avrà un valore diverso a seconda della capacità di riflessione e il grado di studio di ognuno. La vita non può essere appesa all’esile filo dell’«a me sembra che…». L’ uomo ha bisogno di certezze quando è in gioco la sua vita e il suo futuro. «A me sembra che...». È la frase con la quale in una discussione privata o in dibattito pubblico una persona si contrappone all’interlocutore o…
Parte IVMaria e la Chiesa una sola madredi Mariano Magrassi PICCOLA ANTOLOGIA PATRISTICA 1.FIGLI DI MARIA IN CRISTOOrìgene (185-253) Orìgene fu uno dei pensatori più profondi e uno dei più grandi uomini spirituali dell’antichità. Personalmente non volle mai essere altro che un autentico uomo di Chiesa. Perciò la condanna del Concilio di Costantinopoli (553) che colpì, tre secoli dopo la sua morte, alcune sue tesi oggettivamente eterodosse, non può diminuire il valore della testimonianza di colui che consacrò tutta la vita all’annunzio della Parola di Dio. Osiamo dire che i Vangeli sono le primizie di tutte le Scritture e primizia…
Se nell’immagine quotidiana la sera rappresenta la fine della giornata, nell’arco del tempo la fine viene vista nei segni imminenti di un futuro incerto. Un futuro che, poiché non può essere conosciuto, finisce con il riservare delle sorprese. Si è spesso portati a pensare a questo futuro con le immagini del disastro e della catastrofe.
L'intervento di Gamaliele (At 5,17-42) di Karin Heller Per un lettore del Nuovo Testamento la persona di Gamaliele è indissociabile da due fatti: Gamaliele è stato il maestro ebreo di San Paolo. Scrive l'apostolo: «Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, […] formato alla scuola di Gamaliele nelle più rigide norme della legge paterna» (At 22,3); poi Gamaliele è intervenuto nel momento della comparsa degli apostoli davanti al Sommo Sacerdote e al sinedrio, evento che ci è tramandato nel brano che commentiamo. Prima di chinarci su questo evento, cerchiamo di conoscere meglio la persona di Gamaliele. Chi è…
L'inizio della persecuzione a Gerusalemme (At 4,1-31)di Augusto Barbi Questo primo momento di persecuzione, registrato nel Libro degli Atti degli Apostoli, va collocato nell'ampio affresco della vita della chiesa a Gerusalemme (cf 2,42-8,4). In tale affresco si alternano ricorrenti sommari (2,42-47; 4,32-35; 5,12-16; 5,42; 6,7-8; 8,1b-4), che presentano in forma statica la vita della chiesa, e complessi narrativi (3,1-4,31; 4,36-5,11; 5,17-41; 6,1-6; 6,9-8,la) in cui la vita della chiesa è resa in modo dinamico per episodi drammatici. Nei complessi narrativi c'è pure una significativa alternanza tra quadri che riguardano la vita interna della chiesa (4,36-5,11; 6,1-6), dove vengono risolti conflitti…
Non è tipico soltanto del popolo d’Israele avere un racconto leggendario delle proprie origini, che è più l’espressione dell’unità instaurata dal tempo delle sue origini che non una spiegazione delle origini stesse. Il problema del rapporto tra teologia e storia non è risolto da queste brevi osservazioni. La fede dell’Antico Testamento si fonda sugli atti di Jahweh nella storia; questo è un principio indiscutibile...
La teologia delle religioni vista dall’America Latinadi José Comblin Fin dall'inizio è necessario dire che non si intende qui offrire una teologia a partire dall'America Latina come se fosse un punto di vista particolare, uno tra i tanti, come se fossero tutti equivalenti e accettabili. Quello che è accaduto nella teologia latinoamericana negli ultimi decenni non è un fenomeno locale. Non è nata una teologia particolare, una teologia circostanziale, locale, parziale. Così la vedono in Europa e in questo si sbagliano totalmente. Gli europei credono di situarsi in un punto di vista universale, credono di rappresentare l'universalità e di poter…
Venerdì, 04 Aprile 2008 21:45

Anania e Saffira (At 5,1-11) (Renzo Infante)

Anania e Saffira (At 5,1-11)di Renzo InfanteIl racconto della punizione di Anania e Saffira è stato da sempre considerato uno dei più difficili del NT e in qualche modo fuori luogo, in un'opera, come quella lucana, da cui emerge un Gesù sempre pieno di misericordia e pronto al perdono. Prima di considerarlo, merita attenzione il contesto nel quale è in­serito. Importanza del contesto Diversi segnali nel testo indicano che il brano di At 5,1-11 non può essere iso­lato dal contesto più ampio in cui è inserito. La particella greca dé, in 5,1, che generalmente equivale ad una congiunzione, qui ha…
Il discorso di Stefano e la sua morte (At 7)di Carlo Ghidelli È risaputo che gli Atti degli Apostoli Luca li ha arricchiti di numerosi di­scorsi, tutti abbastanza lunghi e variamente articolati: essi costituiscono una sezione assai importante del libro, anche dal punto di vista quantitati­vo; non è lecito ignorarli se si vuole cogliere il disegno teologico generale di Luca. La funzione dei discorsi nel libro degli Atti è nota a tutti: con essi Luca ci of­fre una interpretazione teologica di un evento storico particolare: la discesa dello Spirito, la guarigione dello storpio, la conversione di Cornelio e della sua…
Mercoledì, 26 Marzo 2008 23:46

Il sacramento della riconciliazione

Per intendere rettamente questo sacramento, detto anche sacramento della penitenza, occorre una valutazione secondo la fede di ciò che chiamiamo peccato. Esso è l’evadere consapevolmente e liberamente la vincolante volontà di Dio, è il no superbo ed egocentrico al Creatore e ai suoi ordini. Esso significa aprire una separazione tra il Creatore e la creatura.

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