Formazione Religiosa

La istituzione dei setteUn metodo ecclesiale per affrontare e superare i problemi (At 6,1-7)di Mauro OrsattiLa finale del cap. 2 del Libro degli Atti presentava una comunità ecclesiale tanto perfetta da non lasciar spazio a ombre, tanto suggestiva da sembrare irreale. Il quadro composto da Luca con dati veri, e quindi da valorizzare anche dal punto di vista storico, non rappresenta tutta la realtà. Egli, infatti, fedele alla sua fine sensibilità di storico e di teologo, continua la descrizione della vita comunitaria, senza tacere le difficoltà che la minacciano dall'esterno e, ancora più gravi, quelle che la minano all'interno. Ad…
Salvezza e guarigione. Una prospettiva teologica africanadi Mary Getui Salvezza e guarigione sono in relazione l'una con l'altra, in quanto ciascuna di esse, ed entrambe, implicano una restaurazione laddove c'è stata rottura, un ritorno alla totalità, al benessere, alla salute e alla pienezza della vita. Una prospettiva cristiana africana della salvezza e della guarigione deve prendere in considerazione la comprensione cristiana e il suo coinvolgimento in materia, così come la comprensione autoctona africana. I due sistemi dì credenze hanno molto in comune riguardo a ciò che la salvezza e la guarigione implicano, agli ostacoli sulla strada della loro realizzazione e…
I martiri: interpellanza per la chiesa di Jon Sobrino 1. Introduzione - il bisogno di interpellanza alla chiesa odierna I martiri, presi nel loro insieme come martiri gesuanici, che vivono e muoiono come Gesù, e come popoli crocifissi, che vivono e muoiono come il servo di Jahweh (1), offrono alla chiesa luce e salvezza, come è stato già detto in precedenti articoli. In questo contributo vogliamo insistere sul fatto che essi sono pure interpellanza, cosa che è buona e necessaria. Paragonata a quella che è sorta dal Vaticano Il, la chiesa universale vive un processo di involuzione. Certamente ci sono…
Il secondo discorso di Pietro (At 3,1-26)di Santi GrossoIl secondo discorso tenuto da Pietro negli Atti degli Apostoli (At 3,11-26) è occasionato dalla reazione del popolo di fronte alla guarigione dello storpio. I due apostoli, Pietro e Giovanni, che lo hanno incontrato mentre chiedeva l'elemosina alla porta Bella del tempio, devono giustificare la guarigione miracolosa di fronte a un popolo stupito e meravigliato.L'azione taumaturgica è così stupefacente che si presta a più di una interpretazione. C'è il rischio che la gente, presa dall'entusiasmo e dal fanatismo, cominci a fraintendere il ruolo che i due apostoli hanno avuto nella guarigione.Il motivo…
Gesù interprete delle Scritture negli Atti degli Apostolidi Pier Luigi Ferrari La prima comunità cristiana ha vissuto, fin dagli inizi, la consapevolezza che Gesù aveva realizzato la secolare attesa d'Israele. Le Sacre Scritture dell'Antico Testamento convergevano verso di lui e gli rendevano una straordinaria testimonianza rivelando tutto d'un tratto la loro «vera portata». Era stato Gesù stesso, durante la sua vita terrena, a inaugurare questa utilizza zione delle Scritture. Nella finale del suo Vangelo, Luca mette sulla bocca del Risorto, che affianca i due discepoli sulla strada di Emmaus nel giorno di Pa squa, una lezione di interpretazione «cristologica» dell'Antico…
Le nostre liturgieSacramentum caritatis: qualche precisazionedi Rinaldo FalsiniAlcuni passi della recente esortazione apostolica di Benedetto XVI meritano chiarimenti teologici e liturgici.Nella presentazione generale del documento ho accennato all’opportunità di alcune precisazioni e chiarimenti soprattutto per il lettore meno esperto nel linguaggio teologico-liturgico. Questa esigenza maturò fin dalla lettura dei Lineamenta per il Sinodo, a cominciare dal termine "eucaristia", del quale non viene data una spiegazione circa la varietà del suo significato lungo la storia fino ad oggi (cf Jesus 12/2005, pp. 10-12; Vita Pastorale 1/2006, pp. 54-55).
Ruolo della ragione nella vita dell'uomodi Giordano Muraro Quando si parla di problemi relativi all’uomo tutti hanno il diritto di intervenire, perché tutti sono coinvolti in prima persona. Ma l’intervento avrà un valore diverso a seconda della capacità di riflessione e il grado di studio di ognuno. La vita non può essere appesa all’esile filo dell’«a me sembra che…». L’ uomo ha bisogno di certezze quando è in gioco la sua vita e il suo futuro. «A me sembra che...». È la frase con la quale in una discussione privata o in dibattito pubblico una persona si contrappone all’interlocutore o…
Parte IVMaria e la Chiesa una sola madredi Mariano Magrassi PICCOLA ANTOLOGIA PATRISTICA 1.FIGLI DI MARIA IN CRISTOOrìgene (185-253) Orìgene fu uno dei pensatori più profondi e uno dei più grandi uomini spirituali dell’antichità. Personalmente non volle mai essere altro che un autentico uomo di Chiesa. Perciò la condanna del Concilio di Costantinopoli (553) che colpì, tre secoli dopo la sua morte, alcune sue tesi oggettivamente eterodosse, non può diminuire il valore della testimonianza di colui che consacrò tutta la vita all’annunzio della Parola di Dio. Osiamo dire che i Vangeli sono le primizie di tutte le Scritture e primizia…
Se nell’immagine quotidiana la sera rappresenta la fine della giornata, nell’arco del tempo la fine viene vista nei segni imminenti di un futuro incerto. Un futuro che, poiché non può essere conosciuto, finisce con il riservare delle sorprese. Si è spesso portati a pensare a questo futuro con le immagini del disastro e della catastrofe.
L'intervento di Gamaliele (At 5,17-42) di Karin Heller Per un lettore del Nuovo Testamento la persona di Gamaliele è indissociabile da due fatti: Gamaliele è stato il maestro ebreo di San Paolo. Scrive l'apostolo: «Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, […] formato alla scuola di Gamaliele nelle più rigide norme della legge paterna» (At 22,3); poi Gamaliele è intervenuto nel momento della comparsa degli apostoli davanti al Sommo Sacerdote e al sinedrio, evento che ci è tramandato nel brano che commentiamo. Prima di chinarci su questo evento, cerchiamo di conoscere meglio la persona di Gamaliele. Chi è…
L'inizio della persecuzione a Gerusalemme (At 4,1-31)di Augusto Barbi Questo primo momento di persecuzione, registrato nel Libro degli Atti degli Apostoli, va collocato nell'ampio affresco della vita della chiesa a Gerusalemme (cf 2,42-8,4). In tale affresco si alternano ricorrenti sommari (2,42-47; 4,32-35; 5,12-16; 5,42; 6,7-8; 8,1b-4), che presentano in forma statica la vita della chiesa, e complessi narrativi (3,1-4,31; 4,36-5,11; 5,17-41; 6,1-6; 6,9-8,la) in cui la vita della chiesa è resa in modo dinamico per episodi drammatici. Nei complessi narrativi c'è pure una significativa alternanza tra quadri che riguardano la vita interna della chiesa (4,36-5,11; 6,1-6), dove vengono risolti conflitti…
Non è tipico soltanto del popolo d’Israele avere un racconto leggendario delle proprie origini, che è più l’espressione dell’unità instaurata dal tempo delle sue origini che non una spiegazione delle origini stesse. Il problema del rapporto tra teologia e storia non è risolto da queste brevi osservazioni. La fede dell’Antico Testamento si fonda sugli atti di Jahweh nella storia; questo è un principio indiscutibile...

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